La chiusura dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Mirandola è oggetto, fa sapere l’ufficio stampa Pd, di una specifica interrogazione al ministro Saccomanni presentata dal senatore modenese del Partito Democratico Stefano Vaccari.
Nel testo si sottolinea “come, in questo momento, sarebbe invece necessario sostenere l’Area Nord nel difficile percorso della ricostruzione post-sisma. “C’è un’occasione che dovrebbe essere colta – spiega il sen. Vaccari – Nel 2014 sono programmati i lavori di messa in sicurezza della storica sede di Mirandola in via Pico. Non appena terminati, si potrebbe ripristinare l’Ufficio territoriale di Mirandola in luogo dell’attuale sportello, naturalmente utilizzando il personale necessario per erogare gli stessi servizi che venivano forniti prima del terremoto”.
Dopo gli uffici postali delle frazioni di Gavello e Mortizzuolo, dopo l’ufficio del Giudice di pace di Mirandola e Finale Emilia, in settembre ha chiuso anche l’ufficio di Mirandola dell’Agenzia delle Entrate: eppure i servizi per i cittadini e le imprese dell’area del cratere sismico dovrebbero essere semmai potenziati, non ridotti.
Com’è noto, a Mirandola è rimasto solo un piccolo ufficio con tre addetti per espletare le pratiche minori, mentre per i servizi più complessi il riferimento è ora l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Carpi. Nell’interrogazione si chiede se il ministro “non ritenga inopportuno costringere i Comuni dell’Area Nord ad ulteriore disagi proprio nel momento in cui sarebbe invece necessario sostenerli nel difficile percorso della ricostruzione post-sisma”.
L’invito è, quindi, di sollecitare l’avvio di un confronto tra la direzione dell’Agenzia delle Entrate e il Comune di Mirandola per rivedere la decisione presa. “In particolare – spiega il senatore Vaccari – c’è un’occasione che dovrebbe essere colta. Nel 2014 sono programmati i lavori di messa in sicurezza della storica sede di Mirandola in via Pico. Non appena terminati, si potrebbe ripristinare l’Ufficio territoriale di Mirandola in luogo dell’attuale sportello, naturalmente utilizzando il personale necessario per erogare gli stessi servizi che venivano forniti prima del terremoto”.
In precedenza, infatti, a Mirandola lavoravano dodici addetti, mentre ora nello sportello di via Bernardi sono rimaste solo tre persone. Con un po’ di amarezza, nel testo dell’interrogazione, viene comunque fatto notare che già in occasione della chiusura degli uffici postali di Gavello e Mortizzuolo e di quello del Giudice di Pace erano già stati presentati atti di sindacato ispettivo in Senato.
“Sulla riduzione di questi servizi – conclude il senatore Stefano Vaccari – ho presentato una interpellanza al ministro della Giustizia e una interrogazione al ministro dello Sviluppo economico. E’ un peccato che a nessuno dei due atti, al momento, sia stata data risposta da parte dei ministri competenti. L’Area Nord ha bisogno di ben altra attenzione!”.