La causa dell’ecatombe dei mercatini rischia di essere la legge regionale relativa alla “Regolamentazione del commercio sulle aree pubbliche in forma hobbistica” (n. 4 del 24 maggio 2013), che, entrata in vigore il primo gennaio scorso, disciplina le modalità e i requisiti di partecipazione degli hobbisti ai mercatini.
L’obiettivo è fare emergere, come è giusto che sia, gli abusi e le elusioni fiscali di chi della compravendita nei mercatini fa del vero e proprio business senza pagarci sopra tasse e contributi. Il rischio, però, è buttare via il bambino con l’acqua sporca, frustrando gli hobbisti veri e propri.
Vedremo cosa accadrà. Intanto ecco cosa c’è da sapere.
Cosa cambia
- L’hobbista deve adesso essere in possesso di un tesserino identificativo – rilasciato dal Comune di residenza oppure, per i residenti in altra regione, dal Comune di Bologna – il cui costo è di 200 euro, da versare al momento del rilascio
- Con Il tesserino l’hobbista potrà parteciapare al massimo a 10 manifestazioni durante l’anno solare
- Va inoltre comunicato l’elenco dei beni in esposizione o in vendita, la provenienza e il tetto massimo del loro valore. Gli hobbisti pagano l’occupazione del suolo pubblico, mentre non sono tenuti ad avere la partita Iva né il Durc (Documento unico di regolarità contributiva).
Chi è escluso dalla nuova norma
Con la delibera n. 2065 (approvata il 23 dicembre 2013) la Giunta regionale ha specificato che la nuova normativa NON si applica a
- minori di diciotto anni, limitatamente alle manifestazioni loro riservate,
- a chi partecipa a mostre zoologiche, filateliche, numismatiche e mineralogiche, quando esse non abbiamo una prevalente finalità commerciale.
La delibera attribuisce ai Comuni ulteriori sessanta giorni di tempo per adeguare gli atti amministrativi ai contenuti della legge. I sessanta giorni decorrono dalla data di pubblicazione della delibera nel Bollettino ufficiale telematico periodico di parte seconda, programmato in uscita il 15 gennaio 2014.
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