Un orizzonte ancora incerto, ma che lascia intravvedere una prospettiva di speranza. È questo lo scenario economico che si presenta di fronte alla Finale Emilia del 2014, ferita ma non sconfitta dal terremoto del maggio 2012. Riceviamo dal Comune e volentieri pubblichiamo.
A delineare i tratti e a illustrare quali sono le linee di sviluppo per l’anno appena iniziato, sono il sindaco Fernando Ferioli e gli assessori competenti: Daniele Monari (Bilancio e Tributi), Angelo d’Aiello (Attività produttive) e Massimiliano Righini (Commercio e Promozione del Territorio).
“Siamo in piedi – è l’esordio del sindaco Ferioli – e, a distanza di oltre un anno e mezzo dal sisma, il nostro territorio mostra una sostanziale tenuta, pur tra mille problematiche, dal punto di vista economico. Anzi, siamo l’unico Comune del cratere sismico dove aumentano le attività economiche. Inoltre, nonostante le difficoltà di bilancio che ci impediscono libertà di movimento e di fronte a un Governo centrale assente su questi temi, siamo impegnati a mettere a punto una serie di misure di sgravio e incentivazione, alcune delle quali sono già operative, con cui speriamo di attrarre nel nostro Comune nuove attività commerciali, industriali, artigianali e di servizio”.
Su questo fronte i primi passi sono già stati fatti: intanto si sono esentati i cittadini dal pagamento della mini-Imu, non avendo aumentato nell’anno precedente l’aliquota rispetto a quella dibase. “Ma già dall’avvio del nostro mandato amministrativo – puntualizza il vicesindaco Monari – alle imprese è sempre stata applicata l’aliquota Imu di legge. Fino a oggi ci siamo impegnatiper aiutare la sopravvivenza delle nostre imprese e dei negozi, limando tutti i tributi e le tasse, per quanto possibile. Sulla Tosap (la tassa sull’occupazione del suolo pubblico), ad esempio,non solo stiamo restituendo alle attività delle ex zone rosse il 50 per cento di quanto pagato nel 2012 (lo riteniamo un atto di giustizia, visto quanto successo nella seconda metà di quell’anno), ma abbiamo introdotto anche una riduzione del 30 per cento per il 2014. Inoltre tutti i cantieri edilizi legati alla ricostruzione post terremoto, nel territorio comunale, sono esentati dalpagamento anche per quest’anno”.
Le linee guida che l’Amministrazione si è imposta di perseguire riguardano – oltre a agevolazioni e incentivi nei confronti di imprese e attività commerciali e di servizio – il rilancio del centrostorico, dove si vogliono riportare negozi, uffici e residenti.
“La nostra scelta iniziale – spiega l’assessore Righini – è stata quella di non voler disabituare i cittadini alla frequentazione del centro, individuando già per le prime delocalizzazioni areecontigue: largo Cavallotti, piazza Baccarini, piazza Garibaldi. Non abbiamo voluto creare centri commerciali esterni, puntando su quello che è un grande centro commerciale naturale: il nostrocentro storico. E sarà su quest’area che, dopo aver adottato semplificazioni riguardo una serie di impicci burocratici, quali insegne, vetrine, cartellonistica eccetera, puntiamo a introdurre, conil piano della ricostruzione, una serie di incentivi tali da renderlo più attrattivo”.
Un centro che, pur soffrendo di difficoltà oggettive – l’assenza del Municipio con il suo centinaio di dipendenti e le persone che vi si recavano per necessità e che quotidianamentefrequentavano la piazza, la mancanza della biblioteca con gli studenti che la bazzicavano, la presenza di numerosi cantieri che occupano spazi di passaggio – va via via ripopolandosi.
“Attualmente – precisa l’assessore d’Aiello – sono appena 12 le delocalizzazioni in essere, rispetto alle iniziali 56. Sono perciò rientrati quasi tutti o hanno scelto una nuova sede definitiva.Sono confortanti anche i dati che ci arrivano dalla Camera di Commercio per il 2013: registriamo un saldo positivo, e siamo l’unico Comune in tutta l’Area Nord, tra aperture e vessazioni sia per quanto riguarda le attività alimentari e non alimentari, sia per gli esercizi pubblici. Una vitalità delle imprese finalesi che è confermata anche dalle graduatorie del Bando della Regione, da noi promosso, ‘Investimenti produttivi delle imprese nell’area colpita dal sisma’: sono ben 27 quelle che vedranno finanziati i loro investimenti con un contributo del 35 per cento a fondo perduto. Il nostro obiettivo poi, oltre a salvaguardare l’esistente, è anche quello di creare nuove opportunità di lavoro. Così per chi vuole investire ex novo, ristrutturare o ampliare i propri stabilimenti, abbiamo adottato anche per il 2014 una delibera che abbatte gli oneri di urbanizzazione”.