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Giorno 6 di alluvione. Nelle ultime 24 ore tutti i politici nazionali parlano dell’alluvione: Napolitano, De Girolamo, Kyenge, Orlando, Giovanardi… e nessuno rammenta che nella tragedia dell’Emilia alluvionata c’è un disperso, un disperso da 6 giorni scomparso nella notte tra le acque gelide del Secchia esondato mentre a Bastiglia aiutava i vicini a trovare scampo alla piena. Giuseppe Oberdan Salvioli, il grande dimenticato. Lo si cerca ancora incessantemente: volontari, vigili del fuoco, carabinieri, polizia, tecnici della protezione civile, sanitari,.Tutti quelli che battono le aree alluvionate di Bastiglia da lunedì non pensano che a lui.
Non si può dire lo stesso di chi ha il potere in mano, di chi assieme al potere dovrebbe avere responsabilità, empatia, e – in questo caso – riconoscenza per chi nella notte della tragedia non ha esitato a tirare fuori il gommone e ad andare in giro per il paese allagato ad aiutare i vicini di casa.
Perchè sì, diciamolo forte alla volta di Roma: ci sono persone così in Italia: gente che dà, che ha empatia, che ha responsabilità, che ha rispetto. Gente come Giuseppe Oberdan Salvioli, eroe disperso: il grande dimenticato dell’alluvione.
Poco più di 40 anni, una figlia adolescente, è definito «genuino, spontaneo», da chi lo conosce, i tanti che lo hanno visto al lavoro tra l’agenzia funebre di famiglia e l’attività di sicurezza nei locali notturni. Ha subito il terremoto, poi l’alluvione, ma sempre a testa alta e con l’orgoglio tipico della terra modenese ha ricominciato a lavorare e ricostruire la sua vita, senza dimenticare mai di aiutare gli altri.
Perchè gli eroi, quelli veri, sono così: semplici e altruisti. E se c’è da prendere il gommone per salvare i vicini di casa alluvionati… bene, si prende e si va.
Non dimentichiamolo Giuseppe Oberdan Salvioli, non dimentichiamolo nelle dichiarazioni ufficiali, nei comunicati stampa, nelle veline, negli articoli e nei pensieri. Non resti una preoccupazione solo degli altri eroi come lui, che ancora lo cercano e non lo dimenticano.