Dopo il terremoto del 2012 il territorio ha dovuto affrontare la dura realtà di un’altra catastrofe naturale. Ma l’alluvione è proprio tutta causa della natura o ci sono anche pesanti responsabilità dell’uomo?”, si chiede Silvano Tagliavini, per il Coordinamento Cispadano NO Autostrada.“Da tempo viene denunciata l’assoluta inadeguatezza delle misure di prevenzione – si legge in un comunicato del gruppo – Un territorio fragile che ad ogni picco delle precipitazioni piovose rischia di andare sotto e che avrebbe bisogno di una vera grande opera che non è una autostrada ma la messa in sicurezza idrogeologica (vedi Progetto Secchia 2000 fermo in un qualche cassetto della Regione, della Provincia e dei Comuni interessati).
L’Autostrada Cispadana non sarà solo uno spreco di denaro, mentre ci sono ancora centinaia di persone fuori dalle loro case causa il terremoto e ora per l’alluvione, ma un ulteriore rischio per il sistema idrogeologico del territorio.
Tra le varie Osservazioni al progetto autostradale fatte pervenire alla V.I.A di Roma c’è ne è una, presentata da Legambiente componente del Coordinamento, dove viene descritto il rischio dell’effetto barriera che una opera come l’Autostrada Cispadana, con il 95% del suo tracciato in rilevato può rappresentare in caso di esondazione di uno dei qualsiasi corsi d’acqua incrociati nel suo tragitto ed in particolare il Secchia ed il Panaro.
E nella Osservazione viene messo in evidenza il fatto che il progetto, sotto questo aspetto, è fortemente lacunoso.
Il Coordinamento si chiede anche come eventuali candidati, tra alcuni mesi ci saranno le elezioni Amministrative in molti Comuni sull’asse cispadano, potranno ancora sostenere che la priorità per questo territorio è una autostrada. Se lo sviluppo economico, per essere tale, debba cioè poggiare su una arteria autostradale o invece sulla garanzia di non subire danni dovuti ad eventi estremi, o almeno limitarne fortemente gli effetti, con una seria presa di coscienza del lavoro che ci aspetta nei prossimi anni perché certe cose non debbano più accadere”.