A una settimana esatta dalla rottura dell’argine del Secchia, gli interventi per riportare i paesi alla normalità proseguono incessantemente. Mentre le acqua si ritirano, tecnici, militari, volontari, persone comuni sono al lavoro, i mezzi tecnici e le idrovore che scaricano l’acqua dell’allagamento nei canali anche. La notte è passata così, aumenta il freddo ma il meteo non fa paura anche se vedere ancora gli argini eretti a difesa dei paesi può fare impressione.Tantissimi i volontari al lavoro, almeno un centinaio sono partiti, ad esempio, da San Prospero. Sta per arrivare il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che incontrerà tra poco i volontari delle colonne mobili provinciali e nazionali impegnati nell’emergenza.
Ancora nessuna notizia di Giuseppe Oberdan Salvioli, il Pm spiega che è stato trovato il suo gommone lacerato.
Ieri dal Governo è stato annunciato che saranno messi a disposizione fondi per il nodo idraulico di Modena, 19 milioni di euro che arriveranno entro l’anno.
Vasco Errani ha dichiarato lo Stato di crisi regionale e prolungato il tempo disponibile per le pratiche relative ai rimborsi sul terremoto ma esclude tassativamente che qui sia ppossibile prevedere una no-tax area: «La tax area non esiste per l’Unione Europea. Gli aiuti a cittadini, imprese, agricoltori e commercianti come la cassa integrazione in deroga e i risarcimenti arriveranno dopo che sarà riconosciuto lo stato di emergenza». Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani al Centro unificato provinciale di Protezione civile a Marzaglia di Modena, dove è intervenuto con i ministri Orlando e Delrio per un summit dopo l’ alluvione. Le linee di intervento, secondo Errani, prevedono ora di «dare risposta in modo serio e trasparente alla domanda sulle cause della rottura dell’argine, e per questo ci siamo affidati alle università della regione e all’ateneo di Padova, ottenere la dichiarazione di stato di emergenza e lavorare per il pieno riconoscimento dei danni subiti dai cittadini e dalle imprese. Poi, dare soluzione al nodo idraulico di Modena».