Reclama “equità fiscale per le imprese terremotate“, invocando che le imprese emiliane vengano trattate “come quelle di Marche, Umbria, Abruzzo e Sicilia” l’ultima missiva che dalla Bassa parte alla volta dei parlamentari del territorio.
Si chiede che venga ristabilita giustizia concedendo un allungamento dei tempi di dilazione dei pagamenti, che si sono limitati ad appena un anno invece
dei tre anni inizialmente previsti.
Ecco il testo completo della lettera-appello.
“Si è consumato l’ennesimo pasticcio ai danni delle imprese emiliane colpite dal terremoto. Il ritiro del Decreto Salvaroma, da parte del Governo il 23.12 u.s. aveva messo in forte pericolo la proroga e la dilazione del pagamento del prestito per tasse e contributi del 31 dicembre (300milioni di €), ma in extremis sono rientrate nel decreto milleproroghe approvato dal CDM del 27 dicembre. I comunicati del giorno seguente recitavano “approvata la proroga di un anno e la restituzione del prestito in 3 anni alle banche”, che saranno immediatamente in vigore con la pubblicazione della GU. In 4 giorni di scrematura del Sottosegretario Patroni Griffi e del Quirinale la GU n. 304 del 30 dicembre col DL n. 150 articolo 2 comma 8, in concreto posticipa solamente la prima rata del 31.12.2013 al 31.12.2014.
On. Parlamentari del territorio che tanto vi siete battuti per l’approvazione del suddetto Decreto, rimediate in sede di conversione in legge in Parlamento affinché le nostre imprese possano riprendersi e trattateci come Marche, Umbria, Abruzzo e Sicilia.
Daniela Golinelli (San Prospero MO)