«Da vent’anni inascoltati. Esposti, segnalazioni, lettere, documentazione, ricostruzione fotografica; tutto snobbato, sempre rimasto senza risposta. Noi ambientalisti trattati come seccatori, come rompiscatole dai soloni che naturalmente snobbano i seccatori e che oggi si agitano sui loro scranni inveendo contro la pioggia e promettendo aiuti e vicinanza a chi ha perso tutto, senza ritenere di doversi scusare per le gravi inerzie politiche e cercando di scaricare impropriamente le responsabilità sugli apparati tecnici ». Non le manda certo a dire l’architetto Alberto Mazzoni, ex assessore provinciale all’ambiente, membro di Legambiente e profondo conoscitore di fiumi e idrografia, intervistato dalla Gazzetta di Modena. Le sue, negli ultimi vent’anni, sono state le battaglie portate avanti dalle associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf, Italia Nostra) e che hanno sempre denunciato «la mancata manutenzione dei fiumi e l’incessante e capillare manomissione sbagliata da parte dell’uomo».
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