Proseguono i lavori di sistemazione sugli argini del Secchia avviati nei giorni scorsi a Cittanova e a Cavezzo a Ponte Motta; sono in corso, inoltre, i lavori di recupero del legname dalla cassa di espansione del Panaro favoriti dai livelli dei fiumi che si sono ulteriormente abbassati mentre, per quanto riguarda il meteo, venerdì 7 e sabato 8 febbraio sono previste deboli nevicate in montagna e piogge, anche queste deboli, in pianura.
Intanto, fa sapere la Provincia, in base ai dati raccolti dalla rete di monitoraggio dei fiumi collegata con il Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia, emerge che nel modenese, da dicembre, si sono verificati quattro piene di Secchia e Panaro.
- La prima piena si è verificata tra il 26 e il 28 dicembre quando, soprattutto sul crinale, sono caduti 250 millimetri in 48 ore. Le precipitazioni hanno provocato una piena che a valle che, per quanto riguarda il Secchia, ha raggiunto quota 8.60 metri a Ponte Alto.
- Il secondo evento si è verificato tra il 4 e il 7 gennaio in seguito a una precipitazione di 200 millimetri in 48 ore che ha provocato una piena di poco più alta di quella di Santo Stefano.
- Il terzo evento, tra il 17 e 19 gennaio, il giorno del rottura dell’argine del Secchia a S.Matteo, ha avuto un’evoluzione più complessa: la pioggia è scesa per 72 ore raggiungendo livelli di precipitazione cumulata pari a 420 millimetri. Un primo colmo di piena si è verificato venerdì 17 gennaio, seguito da un secondo colmo sabato 18 gennaio, poi da un terzo e da un quarto colmo domenica 19 gennaio, generando dei livelli molto più alti a valle rispetto alle ultime piene. A Ponte Alto il livello massimo raggiunto è stato 9.97 metri, solo 20 centimetri in meno rispetto alla piena storica del Natale del 2009.
- L’ultimo evento si è verificato tra giovedì 30 gennaio e martedì 4 febbraio, dove una precipitazione intensa che ha fatto registrare 180 millimetri in 24 ore ha generato la quarta piena di questo periodo invernale. I livelli raggiunti sono stati inferiori a quelli della piena degli inizi di gennaio, ma le precipitazioni deboli continue poi moderate in montagna hanno determinato due successivi leggeri innalzamenti dei livelli a valle, prolungando così il tempo di deflusso della piena e mantenendo livelli considerevoli all’interno delle arginature, già provate dalle ripetute piene, dalle piogge in pianura, nonché, in particolare per una serie di canali, dall’alluvione.