Oggi è la Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco: un’iniziativa, che dall’anno 2000 viene organizzata dal Banco Farmaceutico nazionale in stretta collaborazione con Federfarma per raccogliere medicine per chi non se lo può permettere.
“Federfarma sostiene da sempre questa iniziativa: la nostra provincia ha sempre risposto in modo molto generoso, e il nostro auspicio è che si possa raggiungere un risultato almeno altrettanto lusinghiero rispetto a quello dello scorso anno quando i medicinali donati furono circa 2500. Si tratta, è molto importante evidenziarlo, di farmaci che saranno consegnati ad enti assistenziali che operano a Modena e che saranno gestiti all’interno di un percorso protetto per assicurarne il corretto utilizzo e la conservazione sicura” ha dichiarato Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena, l’Associazione dei titolari delle farmacie private, presentando l’iniziativa.
Basta un gesto semplice
Sabato 8 febbraio recandosi nelle farmacie che espongono la locandina dell’iniziativa si potrà acquistare e donare un farmaco di automedicazione a chi vive ai limiti della sussistenza e non ha le possibilità economiche di acquistare i medicinali necessari. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con Federfarma e Compagnia delle Opere Sociali, coinvolgerà oltre 3300 farmacie distribuite in 85 province e in più di 1.200 comuni, destinando i farmaci raccolti a 1.449 enti caritatevoli in tutta Italia.
Ecco le farmacie della Bassa oggi aperte che aderiscono alla iniziative
- Farmacia DEL BORGHETTO, Via Punta 1, Cividale di Mirandola;
- Farmacia VERONESI, Via Fulvia 84-88, Mirandola;
- Farmacia PUVIANI, Via Nazario Sauro 9, Finale Emilia;
- Farmacia BERTELLI, Via degli Estensi 87, San Felice sul Panaro;
- Farmacia POPOLARE, Piazza Roma 27, Concordia sulla Secchia.
L’elenco completo delle farmacie aderenti è disponibile anche sul sito dell’associazione www.federfarmamo.it, mentre l’elenco degli enti assistenziali è reperibile sul sito www.bancofarmaceutico.org
Da FederFarma si stimola poi una riflessione.
“Non una sovrapposizione e tantomeno uno stimolo al consumo di prestazioni sanitarie, quanto la volontà di favorire l’integrazione tra professionalità, esperienza e competenza di tutti i soggetti che operano a tutela della salute dei cittadini; valorizzando così i singoli punti di forza e aumentando l’efficacia delle azioni di prevenzione per ottenere anche importanti risultati sul piano del risparmio delle risorse destinate alla cura.” È questa la premessa dalla quale muove Silvana Casale, presidente provinciale di Federfarma Modena, l’Associazione dei titolari di Farmacia, per proporre una riflessione anche a livello locale sulla possibilità di eseguire prestazioni analitiche di prima istanza in farmacia così come indicato dallo stesso legislatore nell’omonimo decreto del 16 dicembre 2010.
La normativa stabilisce che in farmacia si possono effettuare una serie di test di prima istanza, ad esempio per misurare glicemia – colesterolo – trigliceridi. Il legislatore aggiunge poi che, nell’ambito dei servizi di secondo livello, il farmacista può, tra l’altro, utilizzare dispositivi strumentali per la misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa. Sulla carta le possibilità sono davvero molte, eppure, a oggi, sia a livello nazionale, sia in provincia, le opportunità offerte dal legislatore non paiono essere utilizzate al meglio, nonostante che a Modena siano quasi un centinaio le farmacie che si sono attrezzate per fornire ai cittadini questa possibilità.
È evidente che servono regole chiare anche sul fronte dell’applicazione e che gli strumenti utilizzati devono garantire l’accuratezza del risultato; a tutto ciò si deve aggiungere un grande senso di responsabilità da parte di chi è chiamato ad applicarle perché si deve evitare, esattamente come per i farmaci, un uso improprio di qualunque esame. “Ognuno, farmacista compreso, deve continuare a fare il proprio lavoro senza invasioni di campo, ma questo non significa che si debba operare all’interno di compartimenti stagni che tra loro non comunicano. Mantenere tutto cristallizzato significa non comprendere che è mutato lo scenario all’interno del quale ci muoviamo” aggiunge Giuseppe Masini, titolare della farmacia di Piumazzo e consigliere di Federfarma che proprio su questi temi è intervenuto qualche settimana fa nell’ambito di un importante convegno dal titolo “Medicina di laboratorio e nuovi modelli sanitari” tenutosi a Bologna.
“Oggi, giustamente, l’attenzione di chi si occupa della tutela della salute, a partire dalle Aziende Sanitarie pubbliche, punta al potenziamento dei servizi territoriali, quelli cioè erogati al fuori degli ospedali, più vicini ai cittadini, e all’incremento delle azioni per la prevenzione delle malattie, soprattutto delle patologie croniche, come ad esempio il diabete, il cui costo sociale ed economico è elevatissimo. Sono fermamente convinta che proprio le farmacie, grazie alla loro presenza capillare sul territorio e alle competenze professionali che offrono, possano essere un partner ideale su questo terreno e l’utilizzo virtuoso degli esami di prima istanza può davvero essere un ottimo ulteriore banco di prova” conclude Silvana Casale.
Con questo intervento l’Associazione dei titolari dei farmacisti intende sottolineare la disponibilità ad intensificare ulteriormente la collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale anche su questo fronte. Un esempio recente di come si possa agire insieme in modo efficace – ricorda Federfarma Modena – è costituito dall’alleanza sottoscritta tra Ausl e farmacie per aumentare l’adesione allo screening per la prevenzione del tumore al colon retto. Un’alleanza che si basa su un protocollo che coinvolge le farmacie sia attraverso un’attività d’informazione del cittadino, sia attraverso la distribuzione del materiale necessario per il prelievo dei campioni di quanti aderiscono alla campagna.