Novi di Modena si dimostra all’avanguardia nell’ambito della tutela dei diritti civili: è tra i pochi Comuni d’Italia in cui è stato istituito il Registro delle dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari. Dal primo marzo tutti i soggetti maggiorenni residenti nel Comune di Novi di Modena, che abbiano redatto la propria dichiarazione secondo i modi previsti dalla legge, possono recarsi in Comune per dichiararne l’esistenza al fine dell’annotazione presso i Registri Comunali (appositamente istituiti grazie alla delibera della Giunta Comunale del 18 febbraio 2014).
La dichiarazione anticipata o testamento biologico è un documento, contenente la manifestazione di volontà di una persona, che indica in anticipo i trattamenti medici cui essere o non essere sottoposto in caso di malattie invalidanti che lo costringano a trattamenti permanenti con sistemi artificiali, portandolo in una fase in cui non è più in grado di manifestare il proprio consenso o il rifiuto della terapia.
L’Ufficio Anagrafe, su appuntamento, si disporrà per ricevere la dichiarazioni dei cittadini che comprenderanno: il nominativo del soggetto fiduciario delegato che avrà il compito di dare fedele esecuzione alla volontà del Dichiarante allorquando il medesimo si trovi nell’incapacità di intendere e di volere ed il luogo in cui l’originale del testamento biologico è conservato.
In esito all’avvenuta presentazione di tali informazioni il Funzionario Comunale incaricato procederà immediatamente (ed in ogni caso comunque entro le 24 ore successive) alle dovute annotazioni nel Registro che comprenderanno l’indicazione del numero progressivo assegnato, giorno del deposito, nominativo del dichiarante, nominativo del fiduciario e luogo di conservazione della dichiarazione anticipata di trattamento sanitario.
“L’iniziativa del Comune di Novi, che si affianca a quella di tanti altri Comuni, si inquadra nei principi costituzionali dell’inviolabilità della libertà personale e del diritto alla tutela della salute” spiega il sindaco Luisa Turci (in foto) “Ogni cittadino che lo voglia ha, infatti, il diritto di esprimere la propria volontà in merito alle terapie che intende o non intende accettare”.