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Trivellazioni, a Ponte Del Diavolo nuovi permessi. Defranceschi: “Emilia perforata dagli interessi. Ma la Regione non aveva detto stop?” Interrogazione M5S

da | Feb 18, 2014 | Altri Comuni, Approfondimenti | 1 commento

mappa_area_trivellazioni“Ecco pronto, nonostante parecchie incongruenze e irregolarità, un nuova autorizzazione per la statunitense “Aleanna Resources”. Per sei anni l’azienda avrà il permesso esclusivo di perforare il territorio ferrarese a Ponte del Diavolo per vedere quanto metano riusciranno a risucchiare. “Destabilizzazione idrogeologica”. “Rischio subsidenza”. Parole vuote” E’ l’esordio dell’intervento fatto in Regione da Andrea Defranceschi, del Movimento 5 stelle Regione Emilia-Romagna. Ecco come prosegue.

“L’Emilia-Romagna sta sprofondando sotto le trivelle e le amministrazioni sempre targate PD continuano a concedere.

La zona in cui si vorrebbe realizzare il progetto – Codrea, Contrapò, Baura, Quartesana e Cona, questi i comuni prescelti – non è da ritenersi idonea per la vicinanza alle abitazioni, agli agglomerati urbani e ai centri abitati; gli stessi strumenti urbanistici vigenti ne confermano la non idoneità poiché viene classificata ad elevato rischio idrogeologico e con vincoli di carattere paesaggistico (“area di rispetto delle strade panoramiche”). La vulnerabilità idrogeologica (sottobacino del Po di Volano) e la particolare tutela per la pianificazione comunale sono fattori fortemente vincolanti e devono essere considerati prioritari per respingere, da parte degli enti locali, qualsiasi intervento fortemente impattante con suolo e sottosuolo dell’area, con l’ambiente naturale, agrario, gli elementi paesaggistici, con l’abitato e le attività umane insediate.

Non solo, la variante urbanistica esplicitamente richiesta in sede di presentazione del progetto dettagliato NON sarebbe invece stata presentata, come invece richiesto nel decreto del 2/02/2009 con cui il Ministero dello Sviluppo Economico che accorda il progetto.

Dettagli.

La Regione può dire no, come nel caso del deposito di gas Rivara, ma, appunto: dettagli. Dettagli di cui gli chiedo conto nella mia interrogazione. E, purtroppo, se non lo fanno le loro amministrazioni locali, lo faccio io assieme ai cittadini: gli chiederò di prendere una posizione.

Dato che rientra tra le potestà delle regioni esprimere parere negativo nei confronti di attività che pregiudichino l’integrità del proprio patrimonio naturale; e considerando che il Commissario delegato Vasco Errani – con ordinanza del 16 Novembre 2012, n.76 – ha istituito una commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area emiliano-romagnola colpita dal sisma del 2012, al fine di ottenere un pronunciamento scientificamente autorevole, non capisco su quali basi serenamente dia l’ok all’ennesimo progetto di sventramento. Come al solito, gli unici ad opporsi sono i cittadini, che hanno costituito un comitato e il Movimento 5 Stelle.

Proprio i No Triv assieme ad alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle di Ferrara, hanno organizzato per il 26 febbraio un incontro pubblico, a cui parteciperò io, alcuni esponenti locali, e se si degnerà e non sarà troppo impegnato nella sua campagna elettorale a scapito del suo ruolo di assessore, anche Gian Carlo Muzzarelli. E naturalmente i cittadini, a cui verranno piazzate trivelle davanti alla finestra e che lo hanno appreso dalla stampa.

Una Emilia perforata dagli interessi, ecco cosa vedo. Loro, continuano a costruire impianti estrattivi, senza capire che ogni estrazione è sottrazione. Continuano a sventrare il terreno a fini “produttivi”, fino a quando questa terra non produrrà più niente. Da una parte, istituiscono commissioni fasulle il cui fine è mettere a lustro le loro coscienze per il pubblico, commissioni di facciata per continuare, dall’altra, a concedere permessi. Poi si stupiscono che la terra tremi,frani, gli scivoli sotto i piedi, gli si rivolti contro. Poi, la chiamano “emergenza”….”

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