“Il danno totale ammonta a oltre 39 milioni di euro di cui 6 milioni a beni mobili non registrati, come l’ arredamento. Il danno alle abitazioni ammonta a circa 10 milioni di euro, 12 milioni per le attività economiche. I veicoli danneggiati sono circa 550, per circa 4 milioni“, è iniziata con la conta dei danni fatta dal sindaco l’infuocata assemblea di ieri sera a Bastiglia, affollatissima: c’erano almeno 400 persone. Per le autorità c’era il sindaco, Sandro Fogli, l’ assessore comunale all’Ambiente, Giuseppe Zanasi, il prefetto, Michele di Bari; l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, e il presidente della Provincia, Emilio Sabbatini.
Ecco il reportage di Sara Zuccoli per Prima Pagina.
“Zanasi ci prova, a dire il perché le istituzioni sono lì: «Guardiamo al futuro, siamo qui per stabilire i prossimi passi». Ma ogni cosa è difficile da raccontare, alla platea . Perché sono qui, alla Bastia sul Canaletto, le storie più dure di questa alluvione. Le facce di chi ha perso tutto, i volti scuri di chi non può riaprire il suo negozio, il dolore composto di una signora che dice di non farcela più con la rassegnazione di chi «ha perso tutto, anche la bicicletta perchè me l’hanno rubata», con le lacrime che vengono giù al pensiero di quella melma che ha avvolto gli spazi di tutta una vita.
Lì seduta, alla Bastia, c’è la rabbia degli alluvionati che ancora aspettano risposte e ancora non sanno perché, in quel 19 gennaio che tutti ricordano, l’argine del Secchia si è sbriciolato come pane secco davanti alla furia di un fiume arrabbiato.
Il sindaco
Comincia il sindaco Sandro Fogli, che sottolinea che «l’interesse del territorio è di tutti», puntando tutto sulla necessità di discutere del futuro. E poi arrivano le cifre. Un milione di euro di danni alle scuole, e 600mila messi dalla Regione per un primo intervento: monta su tutte le furie, a questo punto, l’opposizione di Gerardo Maffei, capogruppo di Rinnovamento per Bastiglia e commerciante.
«Nessuno ha nominato le aziende – ha detto Maffei -, e il vero danno è lì. La scuola è stata costruita con 800mila euro e ha un milione di euro di danni: sono numeri incredibili ma quelli alle aziende e alle imprese sono i peggiori». E la platea applaude, perché molti sono lì per gridare forte, più forte degli altri.
Gli alluvionati si parlano uno sull’altro, e spesso non sono solo le istituzioni a non riuscire a finire il loro intervento, ma anche gli stessi alluvionati che su tanti aspetti (dall’informazione alla gestione del futuro) non hanno la stessa opinione.
L’informazione
Nel mirino da subito finisce proprio l’informazione sul disastro incombente: «Mai avuta» secondo qualcuno. «Ricevuta in ritardo» secondo altri. «Da noi sono passati ad avvisarci» dice una residente e scoppia il putiferio. «Mi hanno avvisato, certo – racconta un’altra residente di San Clemente -, ma non ho potuto fare niente perché non ho avuto il tempo. Nessuno mi ha informato sulle modalità di arrivo dell’acqua e quindi è stato inutile sapere». Perché a Bastiglia, secondo i cittadini, l’informazione è arrivata a macchia d’olio: qualcuno ha saputo (pochissimi a dire il vero), molti non hanno fatto in tempo nemmeno a uscire di casa.
È così che c’è, seduta alla Bastia, gente che è rimasta in casa per giorni, «senza servizi igienici e con persone disabili a carico». Vengono distribuiti fogli sui quali scrivere le proprie domande, soprattutto per chi, nella sala del confronto, non è riuscita a salire. Si trova la quadra solo oltre le 22, quando emergono i punti di contatto: la voglia di sentirsi sicuri e la certezza che si lavorerà insieme sulla manutenzione.
Il sindaco Fogli dice che «per quello che è capitato in quel momento stiamo fissando una data con i cittadini per la fine di marzo. Lì ci confronteremo con i cittadini per parlare delle modalità con cui è stato comunicato il disastro». «Vogliamo sapere perché non ci avete avvisato, dovevate emanare un’ordinanza» attaccano i cittadini in una platea che mormora di malcontento e di polemica.
Parlare è quasi impossibile. «Non è questa la sede» incalza il sindaco che annuncia che si farà un’altra riunione per parlare del discorso informazione. «Ma noi vogliamo parlarne adesso, chiediamo alcune risposte almeno parziali» risponde la platea, in un botta e risposta che è un ping pong polemico indice di un problema ancora irrisolto.
Aipo
Nella rabbia degli alluvionati inferociti si tuffa anche Francesco Puma, segretario generale di Aipo. Non riesce a parlare, Puma: il suo è un intervento che non si completa perchè se lo mangia la rabbia di chi è lì seduto.
Il presidente Sabattini
Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, racconta poi il lavoro fatto «per ottenere convenzioni di favore con le case automobilistiche e le banche», segnale concreto dell’istituzione che ha fatto quello che poteva per dare una mano a tappeto agli alluvionati.
L’assessore Gazzolo
«Era una serata interlocutoria» dice Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione civile. Dopo l’incontro di Albareto, «più interlocutorio, questo era semplicemente per ascoltarvi. Sono orgogliosa della struttura di Protezione civile che abbiamo messo in piedi». Sull’informazione, Gazzolo spiega le «difficoltà nello stabilire come sarebbe stato lo scenario finale di un percorso in divenire. Se avessimo detto di evacuare, con la situazione della viabilità che poi è evoluta come è evoluta, oggi saremmo a parlare di perdite ben più numerose».
E scoppia ancora un boato di rabbia: «Quello che dice è assurdo – ha risposto una residente -: l’esperienza di stare tre giorni con le mie figlie tappata in mansarda me la sarei evitata. C’erano tante altre vie dalle quali uscire dal paese. Bastiglia non è Milano». Poi Gazzolo spiega che cosa è stato fatto, dall’esenzione per il bollo auto fino alla ricognizione dei danni che entro il 15 marzo deve essere completata, passando per il piano di emergenza per la «rottura improvvisa e inattesa». Ma anche questi due aggettivi fanno rumoreggiare ancora e ancora gli alluvionati.
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