In cinque anni, dal 2009 a oggi, ha realizzato una serie di attività di alfabetizzazione digitale che hanno coinvolto oltre 12mila cittadini dell’Emilia-Romagna: pensionati, disoccupati, casalinghe, stranieri, persone in situazione di fragilità e a rischio di esclusione. Di questi, il 61% donne e il 39% uomini. Con qualche primavera sulle spalle (il 72% è over 55) e molto soddisfatti dell’esperienza (apprezzata dal 99% degli intervistati). E’ “Pane e Internet”, il progetto della Regione che, con l’approvazione in giunta delle Linee di sviluppo 2014-2017, vede ora la sigla di un nuovo protocollo d’intesa.
Un nuovo “patto” con gli enti locali, le scuole e gli altri istituti di formazione, gli imprenditori e i sindacati, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, con l’obiettivo di favorire ancora di più l’accesso alle nuove tecnologie digitali da parte dei cittadini, contrastando il fenomeno del “knowledge divide”, il divario di conoscenza che separa chi è in grado di utilizzare il personal computer e la rete internet da chi non lo è.
“La nostra preoccupazione – ha sottolineato stamani Alfredo Peri, assessore regionale alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali, firmando il protocollo – è che vengano tutelati e garantiti i diritti di tutti i cittadini in termini di accesso alle infrastrutture e ai servizi. Nel Piano telematico regionale abbiamo usato proprio il termine ‘diritto’. Per questo – ha aggiunto Peri, ringraziando i firmatari per l’impegno e il coinvolgimento nel progetto – occorre fornire a tutti l’attrezzatura ma anche gli strumenti adeguati per utilizzarla, in modo da escludere nuove marginalità indotte dall’innovazione tecnologica”. L’assessore ha ricordato come, già ora e sempre più in futuro, “famiglie e cittadini accedono e accederanno ai servizi on-line della sanità e della pubblica amministrazione”; per quanto riguarda la scuola “stiamo discutendo – ha concluso Peri – in merito alla programmazione dei nuovi fondi strutturali europei per consentire, tra l’altro, che tutti i plessi scolastici dell’Emilia-Romagna, nei prossimi anni, vengano dotati di banda ultralarga”.
Il protocollo, in sintesi
Firmatari del nuovo protocollo sono la Regione Emilia-Romagna, l’Ufficio scolastico regionale, i sindacati regionali dei pensionati, il Forum del Terzo Settore e le organizzazioni degli enti locali, le associazioni di volontariato Auser, Ada, Anteas, Ancescao, Informatici Senza Frontiere, Aica, Arci, Cittadinanza Attiva e le associazioni delle cooperative di consumo e degli enti di formazione Ccda e Coef, la rappresentanza delle piccole imprese Unioncamere regionale, la Fondazione Asphi onlus, la cooperativa Anastasis e l’Ausilioteca, l’Università degli studi di Bologna e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), l’Inps regionale. Il protocollo prevede, in sintesi, di proseguire con l’alfabetizzazione digitale e i servizi di supporto alle imprese e ai cittadini, con una particolare attenzione alle fasce deboli e ai cittadini stranieri;dipromuovere una maggiore consapevolezza, a tutti i livelli, in merito all’opportunità di un’azione congiunta culturale e formativa, per favorire il diritto all’apprendimento permanente. Viene sancito inoltre l’impegno a sostenere la nascita a livello locale (Comune, Unione di Comuni) dei “Punti Pane e Internet” per le competenze digitali, in grado di sostenere un’offerta di servizi informativi, di supporto e di formazione/aggiornamento per tutti cittadini, e in particolare per quelli a rischio di esclusione.
Pane e Internet 2014-2017: sfide e obiettivi
In Emilia-Romagna si stima che ci siano circa 908.000 cittadini nella fascia d’età dai 45 ai 75 anni non in grado di utilizzare i servizi digitali. E’ quindi necessario intervenire ancora per ridurre il divario con un’azione di alfabetizzazione digitale capillare che coinvolga tutte le comunità locali, passando da una dimensione progettuale a una “sistemica”. Per i prossimi anni l’obiettivo è favorire la creazione di strutture a rete fra gli attori dell’e-inclusion in grado di offrire servizi e attività in modo stabile, facendo perno su un “Centro servizi Pane e Internet di livello regionale”, capace di sostenere il sistema locale. In quest’ottica, sono stanziate le risorse da bilancio regionale dedicate al Piano telematico 2014-2017 per un totale di 1 milione 260mila euro più un contributo di 25mila euro della Sovrintendenza libraria e 5mila eurodel Progetto Giovani. Le reti territoriali, denominate “Punti Pane e Internet” (Punti PeI), saranno coordinate a livello di Comune, o Unione di comuni, e disporranno di luoghi attrezzati in cui sia possibile accedere a Internet e ai servizi online, col presidio e l’assistenza di personale opportunamente preparato, e realizzare interventi formativi, di aggiornamento, di sensibilizzazione e di informazione rivolti ai cittadini.
La rete dei Punti PeI si ispira al sistema dei telecentri cresciuto negli ultimi anni in Europa e nel mondo, e si presenta sempre più come rete coordinata di attori sul territorio che offrono una gamma di servizi per l’inclusione e lo sviluppo di competenze digitali. Con l’azione PeI 2014-2017 si prevede quindi di realizzare un Centro Servizi regionale Pane e Internet per il supporto ai Punti PeI; 9 Centri giovani coinvolti con personale formato per svolgere attività di formazione ai giovani interessati a diventare facilitatori digitali; 200 corsi di alfabetizzazione digitale finanziati dalla Regione; 50 corsi di II° livello quale incentivo della Regione alla creazione di un’offerta di corsi pianificata dai Punti PeI con la partecipazione economica dei cittadini; un centinaio di interventi nell’ambito della cultura digitale; 400/500 corsi di formazione attivati direttamente dagli intermediari digitali (in particolare nell’ambito dei Punti PeI) realizzati attraverso forme di cofinanziamento (budget del Comune, Fondi europei, partecipazione economica dei partecipanti, altri fondi di sponsor o Fondazioni) e con l’utilizzo di corsi online messi a disposizione dal Centro servizi; 2.300 ore di docenza; 40mila cittadini che fruiscono del servizio di facilitazione digitale; attivazione del servizio di facilitazione digitale in 200 comuni; interventi formativi erogati in modalità blended (attraverso Internet) a circa 200 facilitatori; una community Pane e Internet online “popolata” da 200 persone attive.