“Con l’approvazione della riforma delle Province al Senato, e ci auguriamo entro il 7 aprile definitivamente anche alla Camera, ha inizio una fase costituente per Comuni, Regioni e Stato. Finalmente prende avvio un processo di profondo cambiamento delle istituzioni auspicato da anni che dovrà ridurre i livelli di governo, dare maggiore efficienza alle istituzioni e alla pubblica amministrazione, ridurre i costi” E’ il commento di Demos Malavasi, presidente del Consiglio provinciale di Modena, all’indomani dell’approvazione in Senato del disegno di legge Delrio, che ridisegna il quadro di Città metropolitane, Province, Unione e fusioni di Comuni.
Dopo le Province è previsto l’intervento di riforma del Senato per superare il bicameralismo, la riforma del titolo quinto della Costituzione per ridefinire le competenze tra Comuni-Regioni e Stato, la riforma degli enti periferici dello Stato, la riforma della pubblica amministrazione.
Queste riforme sono indispensabili per dare competitività al nostro paese, per ridare slancio all’economia,al lavoro e alle famiglie. I programmi per le elezioni amministrative del prossimo maggio dovranno mettere al centro i progetti di rafforzamento delle unioni e delle fusioni tra i comuni. Solo in questo modo si potranno ottenere economie di scala per ridurre i costi di gestione e per rendere il governo degli enti locali in grado di affrontare le sfide.
Oggi le politiche di governo del territorio e dell’ambiente, dello sviluppo economico e del lavoro, della scuola e dei servizi alle persone richiedono scelte e decisioni di area vasta. Il testo approvato di riforma delle Province contiene anche norme per il sostegno alle unioni tra comuni e ai processi di fusione. Nella nostra provincia si sono fatte esperienze importanti di unioni dei comuni ma è necessario fare un salto di qualità. Importanti sono le recenti decisioni prese per l’unione degli otto comuni del distretto ceramico come la decisione di dare vita ad una unione tra il Comune di Modena e i Comuni della cintura.
Inoltre è necessario che i comuni conferiscano alle unioni nuove competenze e in particolare quelle dell’urbanistica e del territorio se vogliamo realizzare una pianificazione virtuosa. E’ necessario progettare e realizzare una struttura degli uffici e dei servizi come se l’unione fosse già un unico Comune. Tutti dobbiamo essere impegnati a vincere la sfida della innovazione istituzionale se vogliamo dare forza ai nostri territori e dare risposte adeguate alle famiglie e alle imprese”.