“Premettiamo che la riflessione che segue parte da dati concreti ma cerca di dare una lettura di parte, magari sbagliando, ma in questi (quasi) due anni di lavoro sul campo a pensar male spesso ci abbiamo preso..Vediamo quasi quotidianamente nella bassa terremotata vengono inaugurati nuovi edifici di pubblica utilità come scuole, ospedali, chiese o case di riposo e questo ovviamente non ci dispiace, vorremmo sottolinearlo bene a scanso di equivoci, ma anzi ci chiediamo come mai la ricostruzione delle case dei privati non procede con la medesima celerità” Esordisce così il testo che il comitato Dal Basso alla Bassa pone come spunto di riflessione.
“Gli ultimi dati diffusi delle pratiche Mude – prosegue la nota del gruppo – parlano di meno di 400 milioni stanziati, una cifra che ci dà un quadro della situazione se messa in relazione con i 6 miliardi di euro stanziati, cifra che rimane comunque per molti insufficiente alla completa ricostruzione del patrimonio privato; sembra che i tariffari regionali da rispettare, la burocrazia, la lentezza di approvazione delle pratiche, le classificazioni Aedes esistano solo per i cittadini mentre il patrimonio pubblico ha un iter decisamente più spedito anche se, a onore del vero, molti interventi sono stati fatti grazie alle donazioni.La prima riflessione riguarda certamente il fatto che procedere con queste inaugurazioni ha un ottimo risultato sul corpo elettorale e da un’ottima immagine ai media di un territorio che si è ormai risollevato mentre i cittadini che rinunciano a ricostruire impossibilitati dalla burocrazia o le piccole aziende artigianali costrette ad abbassare le serrande rimangono singoli voti che si perdono nel calderone; ed allora se bisogna decidere a chi distribuire soldi…Eh già, perché di soldi stiamo parlando, tanti soldi, che devono essere assegnati e qua si nota un’altra differenza: mentre il cittadino è costretto a produrre quintali di carte per dimostrare che l’impresa è regolare ed i SAL a volte fanno fatica ad arrivare per quanto riguarda le opere pubbliche spesso non è neanche necessario fare una gara d’appalto grazie ai poteri concessi al commissario; senza fare nomi basta guardare chi ha preso gli appalti per l’urbanizzazione dei MAP ed allora qualche domanda ci viene…”