“Al Cavone sono sospese le trivellazioni a fini commerciali, l’unica attività che autorizziamo da oggi è quella legata allo studio e alla ricerca”. Lo annuncia il presidente della Regione Emilia -Romagna, Vasco Errani.
Una decisione importante che viene presa nell’ambito della “sospensione in tutta Emilia-Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione” di idrocarburi, “come abbiamo fatto sin qui nell’area cratere” del sisma.
Il tutto è stato deciso dopo i risultati della Commissione Ichese che svela come siano possibili connessioni tra trivellazioni e sisma di cui si ìè discusso in Assemblea legislativa oggi, riunione concentrata sui legami fra le trivellazioni e il sisma.
La sospensione delle nuove attività (35 approvate e 14 in attesa di risposta) varrà finchè non saranno pronte le linee guida che daranno prescrizioni operative alle compagnie petrolifere nelle future attivià’ di ricerca ed estrazione: da domani al Miniestro si lavorerà su questo Intanto, in nome del principio di precauzione, “la Regione ha deciso di estendere la sospensione” in tutta l’Emilia-Romagna delle trivellazioni.
“Il sito di Cavone, mi dicono oggi i tecnici, è in esaurimento – ha spiegato l’assessore regionale alle Attività produttive, Giancarlo
Muzzarelli, oggi durante l’incontro con i comitati No Triv in Regione- non andrà avanti ancora per molto. Quindi si può
chiudere, stiamo facendo delle verifiche anche su questo”. I comitati chiedono di poter nominare uno scienziato di loro
fiducia che partecipi agli studi del Cavone: “Non siamo disposti a fare da cavia”, dicono. Ma Muzzarelli fa capire che è
impossibile. “Il ministero non vuole nessuno attorno al Cavone, sarà già difficile che accettino la presenza della Regione. Ci rivediamo ogni tanto per informarvi di come procedono le cose”.
Stessa rassicurazione anche da parte di Paola Gazzolo, assessore regionale alla Difesa del suolo, anche lei presente al
faccia a faccia. “Non mettiamo il bavaglio a nessuno, ora leggete bene il rapporto Ichese che abbiamo pubblicato oggi e
poi ci rivediamo, altrimenti rischiamo di parlare di due livelli diversi”.