Il web garantisce l’eternità, vero, fino a quando almeno dai pc dell’Italia si può far scomparire qualcosa, come hanno deciso di fare a Bomporto gli amministratori del gruppo “Cose inutili da chiedere al sindaco di Bomporto, Alberto Borghi”.
Motivazione ufficiale: ci sono le elezioni.
“Ciao a tutti! Visto l’inizio della campagna elettorale domani sarà bloccata la pagina per evitare problemi! Vi ringrazio tutti, siamo stati fantastici. PS. torneremo… con qualche nuova iniziativa…“.La scelta lascia i 554 membri del gruppo basiti. Perchè questo spazio virtuale ha tenuto compagnia a tanti, ha garantito molti sorrisi nei giorni terribile dell’alluvione, ha prodotto iniziative belle e rare come la vendita delle magliette e il flash mob e vedere che “causa elezioni” si deve chiudere lascia perplessi e intristisce tanti.
“Che peccato che chiudete tutto, quante risate mi avete fatto fare, siete stati grandi e spero che,finite le elezioni,tornerete a dire qualche altra asinata“, scrive ad esempio Debora.
“Chissà,forse ci ritroviamo qua il 26 maggio…nel frattempo avrò un anno in più,mi sarebbe piaciuto offrirvi una fetta di torta o magari un muffin di porco…pazienza!!!!! immaginatevelo…potete!!!!! E comunque grazie ragasssssssssssssssi”, le fa eco Patti.
Ma ormai è deciso, si chiude. “Lo scherzo è bello finché e corto, quindi questi sono i miei saluti finali. Ringrazio tutti per questi 2 mesi fantastici passati insieme,pensavate a un finale diverso?speravo anche io. Dai, magari ci troviamo in giro, magari per un caffè, magari al bar darsena. Io “giro pagina“, illustra Davide.
Sappiamo che ci sono stati problemi in passato per il gruppo, tacciato di “propaganda elettorale” a favore del sindaco.
Tante parole, troppe, si sono spese per spiegare l’ovvio, e cioè che quella del gruppo è anzitutto una iniziativa goliardica e con fini benefici e che la propaganda a questo o quel politico non c’entrava – ça va sans dire – nulla.
Ora addirittura si chiude. Anche se la malizia e la cattiva fede sono solo negli occhi di chi guarda, e non nel cuore di chi fa.