“Il trivella”. Nel calcio è il nomignolo del portoghese Ricardo Quaresma, nella nostra Bassa da oggi è il soprannome del senatore Carlo Giovanardi, così come l’ha icasticamente etichettato Modena Qui. Perché? Mettetevi seduti sul divano, cittadini della Bassa, a debita distanza da qualsiasi corpo contundente, e leggete le frasi del candidato sindaco del Ncd a Modena, nonché senatore: “Se si dovesse bloccare anche questo sarebbe un disastro, altro che disoccupazione, torneremmo a mangiare la terra”, ha detto parlando all’agenzia Dire (ripresa anche da Prima Pagina) a proposito del famigerato deposito di stoccaggio di Rivara.
Ora: sparare su Giovanardi è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, con l’unica differenza – sostanziale, s’intende – che la Croce Rossa qualcosa di utile lo fa. Basti pensare che nemmeno a Modena vogliono il ritorno a casa del senatore, evidentemente, se è vero che solo il Ncd lo sosterrà alle amministrative e persino uno dei suoi sponsor storici, Silvio Berlusconi, non ha voluto appoggiarlo. E così Giovanardi, che rimarrà con la poltrona e con la mente a Roma, con le sue insulse parole dimostra ancora una volta di essere lontano anni luce dalla Bassa, sfiorando il grottesco dal momento che quest’area il Paese, casomai, l’ha trascinato con la sua industriosità e le sue eccellenze. Ma lui vuole altro, e continua a recitare la parte.
Del resto dopo la pubblicazione del rapporto Ichese, Giovanardi è stato forse l’unico politico modenese a festeggiare. Pro domo sua, ovviamente: “Finalmente è stato autorevolmente certificato che tutte le leggende metropolitane che hanno in qualche modo messo in relazione il terremoto del maggio 2012 con il progetto di stoccaggio Gas di Rivara sono totalmente prive di fondamento”. Vero. Non una parola però su Cavone, dove le trivelle ci sono già e per davvero, ma non stiamo a sottilizzare, perché il senatore la risposta che sperava – e che era già nota ai rivaresi, sia chiaro – l’ha ottenuta e così ha potuto estrarre di nuovo il suo cavallo di battaglia. Lui, noto paladino della ricerca scientifica… “E’ lunare che la politica dica no alla ricerca”, disse nel novembre 2012 intervistato da Il Fatto Quotidiano. Giovanardi, sì, proprio quello che si è sempre scagliato contro la fecondazione assistita e a favore del divieto alla fecondazione eterologa, votando quell’obbrobrio di Legge 40 che persino la Consulta ha stabilito essere incostituzionale. A quanto pare, per Giovanardi c’è scienza e scienza: la ricerca degli amici va bene, quella degli altri no.
Un terremoto? “Non succede, non succede”, diceva sicuro Giovanardi nel 2008 a Mirandola, spalleggiato dagli “approfonditi studi” dell’ingegner Boschi. Ricordate?
Ma vale la pena ricordare come, a sisma ancora caldo e con la terra che continuava a tremare, il 30 maggio 2012, ad Agorà su Rai3 bollava come “sciacalli” coloro che gli chiedevano di mettere una pietra sopra al suo cavallo di battaglia e al suo costante gioco di sponda nei confronti di Ers.
Perché la storia si ripete prima in forma di tragedia, poi di farsa. Quindi di Giovanardi. Ora più che mai, antenne dritte.