Tra i due litiganti il terzo gode, dice il vecchio detto. E se a Castelfranco si fregano le mani e pensano che mentre Bologna e Modena litigano – annosa querelle – per assegnarsi il titolo di “vero tortellino”, il terzo gaudente sarà Castelfranco si sbagliano di grosso. Perchè invece tra i due litiganti il terzo che gode è il tortellino veneto.
Empietà!, grideranno tanti, ma mentre in Emilia si chiacchiera, in Veneto si fa. Infatti mentre noi meniamo il can per l’aia i produttori del tortellino di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, sul confine con Mantova sta già depositando il Dop o l’Igp alla Comunità europea. I due prodotti “certo che sono diversi, ma se a Shanghai arriva il tortellino di Valeggio quello diventa il tortellino e basta”, spiega senza troppi giri di parlare Giorgio Tabellini della camera di Commercio di Bologna.
Questo significa che l’unico vero tortellino, in Europa e nel mondo, sarà universalmente riconosciuto come quello veneto. Empietà!, gridiamo anche noi.
Ma si può correre ai ripari, se ci si dà una mossa: fare dei consorzi è la ricetta della Camera felsinea. Superare le antiche ostilità e mettere d’accordo Modena, Bologna e pure Castelfranco.
L’esempio, per Tabellini, sono i potenti consorzi che ad esempio nella Val di Non consentono a piccole aziende di esportare a ritmi notevoli.
Bisogna mettere insieme qualità, efficienze e dimensioni,e i salumieri devono consorziarsi e non restare l’uno rivale dell’altro: si può fare con la mortadella, coi formaggi, con il vino e anche sul gelato. Prima che altri ci facciano le scarpe…