Una storia particolare quella che ha portato alla genesi delle strutture di San Felice sul Panaro, una storia che passa anche dal Giappone.
La racconta, per Confindustria, Marco Arletti. “Oggi inauguriamo questa bella e innovativa struttura, la seconda del progetto Casainsieme, che consentirà a persone anziane e parzialmente non autosufficienti di trascorrere giorni sereni in autonomia, ma al tempo stesso protetti da una rete socio-sanitaria presente in maniera continuativa”.
“Anche questo è un piccolo ma significativo tassello che va a ricomporre il mosaico ancora incompleto della ricostruzione dopo il terribile terremoto del 2012.
Il sisma ha colpito in maniera drammatica e devastante il nostro territorio, ma non lo ha piegato. Ovviamente, dopo quei terribili 20 e 29 maggio, il primo obiettivo che ci siamo dati in Confindustria è stato quello di mettere in campo tutte le nostre forze per fare ripartire al più presto le imprese.
E devo dire che la risposta e la capacità di tenuta dei nostri imprenditori è stata straordinaria. Tutti hanno fatto l’impossibile per rimettere in moto le loro aziende.
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Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Oggi le quasi 300 imprese di Confindustria Modena danneggiate o distrutte dal sisma sono tutte in attività. Complessivamente a oggi hanno investito quasi 700 milioni di euro per ripartire.
Questo non significa ovviamente che i problemi siano terminati, ma questo è un altro capitolo che non vorrei affrontare ora. Il sisma, che ha colpito in maniera durissima il sistema economico, si è abbattuto in maniera ancora più drammatica sulle persone. Ha distrutto vite umane, spazzato via case, ospedali, scuole, palestre, monumenti e chiese. Ha sradicato ogni certezza per le comunità.
Per questo noi imprenditori abbiamo pensato che dovevamo allungare lo sguardo oltre l’impresa e ci dovevamo impegnare anche per la collettività. Abbiamo così affidato il mandato ai nostri Giovani imprenditori di individuare, insieme alle istituzioni locali, le situazioni più urgenti.
Siamo entrati in contatto con Asp, l’azienda pubblica di servizi alla persona, che ringrazio per la preziosa collaborazione, la quale ci proposto di partecipare al progetto Casainsieme. L’iniziativa prevede infatti la costruzione di nove strutture con le caratteristiche di cui vi dicevo, una per ogni comune dell’Area Nord.
Così, poco più di un anno fa ci siamo presi l’impegno di realizzare la struttura di San Felice e ci siamo fatti capofila della raccolta dei fondi necessari. Devo dire che la catena della solidarietà è scattata immediatamente.
Il generoso contributo di numerose associazioni territoriali di Confindustria e in particolare di quelle che fanno parte del Club dei 15 è risultato determinante: oggi qui con noi è presente una folta delegazione. Permettetemi di ringraziare calorosamente il coordinatore Alberto Ribolla e tutti i presidenti e direttori che si sono adoperati per questa iniziativa. Senza di voi non saremmo qui a inaugurare questa bella struttura.
Inoltre, il mio ringraziamento davvero sentito va alle numerosissime imprese del territorio, grandi, medie e piccole, alcune anch’esse duramente colpite dal sisma, alle numerose aziende fuori provincia e ai tantissimi privati che hanno voluto manifestare concretamente il loro sostegno aderendo al nostro progetto.
Vorrei citarli tutti i promotori di questa iniziativa, ma l’elenco è davvero lungo: all’interno dell’edificio una targa li ricorda uno per uno. E’ un piccolo doveroso segno di riconoscenza verso la spontanea generosità di tanti.
Generosità e sensibilità che ci è pervenuta anche dall’altra parte dell’emisfero terrestre, e più precisamente dal Giappone. Sì, perché un bel giorno ci vediamo arrivare un cospicuo assegno da Tokio.
Sulle prime abbiamo pensato a un errore, poi abbiamo scoperto che il contributo proviene dall’editore della più prestigiosa rivista automobilistica dell’Estremo Oriente, il quale aveva organizzato spontaneamente un evento di fund rising a favore della nostra gente e una volta raccolta la somma si è messo in contatto con l’Ambasciata italiana per poterla destinare a un progetto concreto.
Come potete constatare, la solidarietà non conosce confini.
Altro motivo di orgoglio riguarda la velocità con cui siamo riusciti a realizzare il nostro obiettivo. Sei mesi fa eravamo qui per la posa della prima pietra della residenza, oggi siamo qui per inaugurarla. Non è stato perso un solo giorno rispetto ai tempi che ci eravamo dati. E il merito va al bel lavoro di squadra che si è creato tra il progettista, l’architetto Mauro Frate, l’ingegner Claudio Timellini, direttore dei lavori, e l’azienda costruttrice, la Pi.Ca Holding, che ha eseguito i lavoro a regola d’arte e non ha voluto far mancare il proprio sostegno diretto accollandosi i costi di tutti gli infissi. A loro va un ringraziamento speciale. Ultimo, ma non ultimo, il mio ringraziamento va al sindaco del Comune di San Felice che si è adoperato con ogni mezzo per semplificare procedure e pratiche.
Sarà banale dirlo, ma l’edificio che stiamo inaugurando, e che tra pochi giorni ospiterà una dozzina di persone, è una delle tante testimonianze che mettendo insieme un po’ di risorse economiche e un po’ di cuore si può tornare a dare speranza a una comunità che sta lavorando duramente per rimarginare una grave ferita. Grazie a tutti”.
Per saperne di più guarda depliant_casainsieme
e anche depliant_pica