Ricordate Enzo Boschi, quello che sapeva “dire con precisione che quella zona (la nostra Bassa, ndr) non è ad elevato rischio sismico” sulla base dei suoi “approfonditi studi”? Bene, questa sera l’edizione bolognese di Repubblica.it ha scelto di rispolverarlo rendendolo protagonista della notizia principale del giornale. Quale? Quella secondo cui il risultato della Commissione Ichese non sarebbe “accettabile dal punto di vista scientifico”, nelle parole di Boschi.
L’articolo lo trovate qui. Ora, noi non siamo geologi, non entriamo nel merito ma ci limitiamo a ricordare il passato, che non va mai dimenticato. Postilla importante: Boschi ha parlato come ospite di Assomineraria alla presentazione di un rapporto sull’impatto ambientale del settore nazionale degli idrocarburi, e le sue parole sono state girate ai giornali anche dall’ufficio stampa dell’Eni, che evidentemente deve avere trovato molto interessanti le conclusioni del geologo che, ancora una volta, sembra dimostrare il proprio favore nei confronti degli “estrattori”, che in lui trovano sempre una facile sponda, a quanto pare.
Dubbi sulla scientificità del rapporto Boschi li ha anche relativamente alle conclusioni su Cavone: “Come avrebbe fatto a generare prima un terremoto lontano e poi uno più vicino?”, si chiede. Chissà. Forse i suoi “approfonditi studi”, quelli che alla Bassa non ha mai mostrato, non lo spiegano. Del resto, non sapeva nemmeno ipotizzare (lo disse a Porta a Porta) cosa sarebbe potuto succedere se, al momento della scossa, sotto la nostra Bassa ci fosse stato davvero il deposito di stoccaggio tanto amato dal suo sodale Giovanardi, che diabolicamente persevera sulla necessità di non bloccare il deposito di stoccaggio made in Ers.
Già, Giovanardi e Boschi. A Noi piace ricordarli così. Con le loro parole. Poi i fatti li conosciamo…
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