A due anni dal sisma che il 20 e 29 maggio 2012 colpì le terre della “Bassa” padana tra le province di Ferrara, Modena, Bologna e Reggio Emilia, è stato presentato ieri con l’allestimento di una mostra multimediale ed interattiva alla Triennale di Milano, alla presenza del Sottosegretario ai Beni Culturali Borletti Buitoni, “Terreferme. Emilia 2012: il patrimonio culturale oltre il sisma”, un progetto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna realizzato con Fondazione Telecom Italia che documenta gli effetti distruttivi del terremoto sul patrimonio culturale e le attività svolte per la sua salvaguardia e recupero.
“Terreferme”, visitabile alla Triennale di Milano fino al 20 luglio, verrà replicata, spiega una nota del Comune di Finale, in altre sedi prestigiose. Obiettivo finale del progetto è trovare un luogo fisico dove questi possa trovare casa e diventare un centro studi permanente. La disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale di Finale Emilia, epicentro del sisma del 20 maggio 2012, di mettere a disposizione uno dei monumenti-simbolo del terremoto come il Castello delle Rocche è stata accolta con grande favore.
Il connubio “Terreferme”-Finale Emilia è stato sottolineato con il brindisi inaugurale della mostra, curato, nel Palazzo della Triennale, da “L’Osteria della Fefa”.
La chef finalese Giovanna Guidetti ha proposto per i partecipanti all’evento la tipica sfogliata o torta degli Ebrei e una serie di altri prodotti del nostro territorio, come Parmigiano Reggiano ottobre 2011, coppiette di pane, coppie comuni, panini al latte, grissini e streghe, gnocco ingrassato, gnocco fogliato, salame di San Felice sul Panaro, Mortadella Favola, giardiniera, cipolline in agrodolce all’aceto balsamico tradizionale di Modena, crostata con marmellata “savor” e con marmellata di amarene brusche di Modena, torta di tagliatelle al profumo di anicione, torta di cioccolata, biscotti di frumentone, amaretti morbidi di Modena, il tutto accompagnato da Lambrusco di Sorbara.
Inutile – prosegue la nota -dire quanto i presenti al vernissage dell’esposizione abbiano gradito l’accompagnamento gastronomico del celebrato ristorante finalese.
Terreferme sarà un laboratorio permanente per la registrazione di dati e informazioni e per lo sviluppo delle migliori pratiche di intervento sui beni culturali colpiti da eventi naturali distruttivi.
La mostra, che si avvale anche della partecipazione di diversi video artisti e fotografi che rendono ancora più ricco di emozioni il racconto, rappresenta il primo momento di visibilità di questo progetto. Tutte le attività conseguenti all’evento catastrofico hanno prodotto un’incredibile mole di documentazione che, anche grazie al contributo speciale della Fondazione Telecom Italia, è stato sistematizzato e digitalizzato e costituisce la base dell’esposizione. Il progetto approfondisce quindi il tema della documentazione ponendosi l’obiettivo di sviluppare nuovi e più efficaci strumenti informatici per la creazione di un sistema GIS (Geographical Information System) per la georeferenziazione dei beni culturali per l’area di cratere: uno strumento avanzato di conoscenza unico nel nostro Paese che rappresenta un punto di riferimento per le amministrazioni ed i soggetti coinvolti nella tutela del patrimonio. La mostra, che accoglie il visitatore in un ambiente immersivo ed avvolgente, propone in particolare 48 video narrazioni sulle caratteristiche del patrimonio culturale emiliano. Dalla realizzazione della nuova ed inedita piattaforma digitale per la geolocalizzazione dei beni culturali distribuiti sull’intero territorio regionale, all‘utilizzo di droni per effettuare riprese aeree, il progetto “Terreferme” apre nuove frontiere sul versante della documentazione, della comunicazione e delle strategie di difesa del patrimonio culturale che la tecnologia può offrire.
I dati sono quotidianamente aggiornati, arricchiti e messi a disposizione dei cittadini e degli Enti in un portale cartografico online www.patrimonioculturale-er.it . Il sito WEB cartografico (WebGis) consente di visualizzare in modo interattivo il patrimonio architettonico, individuare i beni danneggiati dal sisma, estendere lo sguardo sul resto del territorio, sovrapporre carte e foto aeree, effettuare ricerche, compiere analisi per epoca o per tipologia, accedere a foto e, se si è utenti accreditati, anche alla documentazione amministrativa relativa a ciascun bene.
E’ stata scelta una forma di rappresentazione che potesse contemplare in maniera oggettiva sia una visione architettonica che urbana dei luoghi colpiti. Si è così arrivati all’individuazione di una forma innovativa di visualizzazione: la bolla aerea a 360°. La bolla, realizzata mediante l’utilizzo di un drone elevato alla quota di 80 metri di altezza, dà una immagine rielaborata in forma sferica, immersiva e navigabile dei siti selezionati e consente una visione territoriale data dal punto di vista privilegiato legato all’altezza di presa fotografica: una sorta di Google Street View aereo con cui poter leggere tutte le relazioni dimensionali tra bene culturale e contesto urbano, e tra contesto urbano e territorio.
Questo offre la possibilità di comprendere contestualmente l’effettiva entità ed estensione dei danni sui beni culturali e nel complesso dei centri storici navigando interattivamente da località a località. Il progetto ha previsto anche la realizzazione di un sito internet dedicato, nel quale poter consultare tutti i temi sopra descritti www.terreferme.beniculturali.it. Infine, tutto l’allestimento multimediale potrà contare su postazioni con apparecchiature tecnologiche avanzate per le realizzazioni video, audio e informative.