Dieci domande ai ricercatori dell’Ingv, l’istituto di vulcanologia che ha preparato uno speciale approfondimento a due anni dal terremoto.
Dal punto di vista geologico, i terremoti del 20 e 29 maggio 2012 sono stati una sorpresa?
E dal punto di vista storico?
Potrebbero avvenire terremoti più grandi in futuro? Il terremoto del 2012 è stato l’evento massimo atteso per l’area?
Cosa significa che la pericolosità della regione padana è “moderata”? La mappa MPS04 ha sottostimato i valori osservati?
E’ vero che la mappa del 2004 sottostima la pericolosità sismica rispetto a quella, più recente, ottenuta dal progetto europeo SHARE?
La sequenza è ancora da considerare attiva o possiamo ritenerla conclusa?
Cosa si intende con “terzo segmento” a proposito delle sequenza dell’Emilia?
Quali lezioni ci lascia questo terremoto in termini di rischio sismico?
Che ruolo hanno giocato nell’accadimento dei terremoti del 2012 le attività estrattive e di re-iniezione di fluidi nelle aree intorno alla zona epicentrale? Cosa dice al riguardo il rapporto della Commissione ICHESE?
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