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Agricoltura, produzione in calo (per il maltempo) ma export cresce

da | Giu 3, 2014 | In Primo Piano, Agricoltura | 0 commenti

FRER0019739Cresce l’export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che nel 2013  hanno raggiunto  un valore complessivo di  5 miliardi 471 milioni,  mettendo a segno rispetto all’anno precedente  un + 5,4% ,  a fronte di un aumento, su  scala nazionale del 4,9% .  Un dato tanto più importante se  confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni.  C’è però da notare come, soprattutto dalle nostre parti, il maltempo e in particolare la tromba d’aria che ha colpito la zona nel 2013 abbia provocato un calo della produzione.

Il dato è stato fornito oggi a Bologna in occasione della presentazione del Rapporto agroalimentare dell’Emilia-Romagna, promosso da Regione e Unioncamere, che fotografa  l’andamento dell’agricoltura e dell’industria alimentare regionale. “Siamo la prima regione per export agroalimentare in Italia, con una percentuale del 16%, dato che ci pone davanti anche alla Lombardia – ha spiegato oggi l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – ma vogliamo crescere ancora, perché siamo la terra della  Food Valley,  abbiamo la più alta  quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo”.
Per Rabboni la ricetta per competere sui mercati sta  in un rafforzato gioco di squadra  a livello nazionale. “Dobbiamo muoverci in sintonia con i recenti provvedimenti assunti dal Governo, per contrastare le barriere non tariffarie e per garantire anche fuori dall’Europa la tutela dalle contraffazioni delle nostre più importanti Dop Igp. Per questo è indispensabile che anche l’accordo di libero scambio che si sta predisponendo tra Ue e Usa sia sulla falsariga di quello con il Canada che introdotto anche in quel Paese  il riconoscimento dei prodotti a denominazione d’origine europei” – ha sottolineato l’Assessore, ricordando l’accordo in corso con lo Stato del Delaware per l’esportazione di Pere Abate e delle altre  Dop e Igp dell’Emilia-Romagna.
FRER0020772Tra i recenti provvedimenti  del Governo  richiamati da Rabboni anche la decisione  per il prossimo anno di  triplicare i fondi per la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp  in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.
Proprio per concorrere al gioco di squadra nazionale l’assessore ha indicato la necessità  che Regione e Unioncamere “indirizzino su Canada, Stati Uniti e Cina le proprie iniziative di accompagnamento all’estero delle piccole imprese agroalimentari, integrando tale azione con la  formazione di reti di impresa  e aggregazioni commerciali che possano agire autonomamente”.
Dal canto suo la Regione aiuterà le imprese agroalimentari dell’Emilia-Romagna ad andare  sui mercati esteri, sia  grazie alle risorse dell’Ocm vino (circa 9 milioni di euro all’anno per la promozione extra Ue), sia attraverso le risorse  del nuovo Psr espressamente destinate alla promozione  e alle reti di impresa  per la commercializzazione  sui paesi esteri.
Molto potrà venire anche da Expo 2015. In vista di questo importante appuntamento già ora si sta lavorando a una serie di eventi commerciali incardinati sulle fiere Cibus, Cibus Tech e Sana oltre a un bando che finanzierà iniziative di incoming di buyer stranieri.

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Anche per Maurizio Torreggiani presidente di Uniocamere, “il primato  dell’Emilia-Romagna nell’ export di prodotti agroalimentari va considerato un punto di partenza. Sta a noi, come sistema territoriale, lavorare d’iniziativa per aumentare il numero delle imprese esportatrici aiutandole a cogliere le opportunità. Le Camere di commercio sono impegnate a sostenere il riposizionamento delle aziende nello scenario internazionale, agendo in sinergia con i principali soggetti, a cominciare dalla Regione. Raccogliere la sfida di Expo 2015 significa puntare a ottenere ricadute permanenti sullo sviluppo del territorio regionale”.
Proprio sull’internazionalizzazione dei mercati ha centrato l’attenzione il Rapporto 2013, con una tavola rotonda alla quale hanno  partecipato Giovanni Anania,  professore  di politica economica esperto in commercio e relazioni internazionali dell’Università della Calabria, John Pastor, direttore dell’International Trade and Development dello Stato del Delaware (Usa), Helmuth Senfter consigliere di Grandi salumifici italianie Li Shaofeng, primo segretario dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia.

L’andamento delle esportazioni
Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono e crescono  di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi  sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013 migliora di 164 milioni di euro. Disaggregando il dato complessivo,  tra le voci più significative  dell’export emiliano-romagnolo vi  sono i salumi con un valore di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%,  i formaggi e i prodotti lattiero-caseari  con 604 milioni e un +6% ,  pasta e derivati dai cereali (600 milioni,  +3,6%),  il vino (392 milioni,  +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta fresca ( che  rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni   agricole regionali ) con un valore di 469 milioni di euro, ma una flessione rispetto al 2013 del 3,4%.  

FRER0019740L’ annata agraria 2013
Per quanto riguarda l’annata agraria 2013, il Rapporto, curato dal professor Roberto Fanfani dell’Università di Bologna,  ha evidenziato, confermando le prime anticipazioni, una riduzione  del 3 %  della produzione lorda vendibile. Un arretramento dovuto  essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree appenniniche, e la tromba d’aria  che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena. Tale flessione tuttavia non  ha impedito all’agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni.  In aumento, dell’1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell’aumento dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell’1,3%.  

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