“Sindaco…. Da quanto ho capito, mi corregga se sbaglio, prima si anticipano le spese e poi verranno rimborsate?” chiede una cittadina. “Sì, e chi non è in grado sarà gestito in modo particolare per evitare che perda soldi o che si debba indebitare!”, risponde Alberto Borghi, primo cittadino di Bomporto.
E, con cortesia, la cittadina insiste:
“Sig. Sindaco, ma non le sembra che se avessimo avuto le possibilità non lo avremmo già fatto? Invece di vivere ancora in una casa piena di scatoloni? Ma come pensate ci possiamo rimettere in piedi? E per cortesia non ripeta che è la prima volta che vengono approvati rimborsi perché fino a quando non vedo l’accredito che mi permette di ricomprare QUALCOSA che è andato perduto non ci credo! E non vorrei dire come mi sento perché non voglio essere maleducata!”
“Quindi dove sta il problema? – replica stupito il sindaco – Se le ho detto che non perderà soldi e non si dovrà indebitare?”
Cittadina: “Mi spieghi meglio: come faccio a non indebitarmi?”
Sindaco: “Le spiegherò. Non lo si poteva scrivere nell’ordinanza. Del problema ne abbiamo discusso a lungo in comitato tecnico istituzionale e la soluzione trovata consentirà al cittadino in difficoltà di procedere senza problemi”.
C: “Sono curiosa di conoscere il criterio di “difficoltà“.”
S: “Scrivendo questo si è data anche una risposta. Dovevamo inserire l’ISEE o altre formule e quindi rallentare tutto? Visto che a Bomporto le schede dei privati sono meno di 700, nel caso in cui ci fossero persone impossibilitate ad anticipare lo si guarderà nello specifico”.
C: “Guardi, mi auguro che domani tutti i punti vengano chiariti“.
Vi riportiamo una delle tante conversazioni – la più pacata – che in queste ore imperversano sulla bacheca Facebook del sindaco di Bomporto, Alberto Borghi, che da ieri, da quando è stata data notizia che sono pronte le ordinanza della Regione sui criteri per ottenere i rimborsi per l’alluvione (leggi l’articolo), risponde a tutti i cittadini che hanno dubbi sul tema.
“Dubbi” espressi anche con toni forti – per la cronaca – e con minacce neanche troppo velate (“vengo domani col fucile a palletttoni, scrive un cittadino”).
La contestazione principale riguarda il dover anticipare di tasca propria le spese dei rimborsi, e anche la valutazione dei danni subiti (ad esempio si rimborseranno massimo 5 mila euro per una cucina e massimo 2 mila per un salotto). Tanti avrebbero voluto rimborsi diversi. Ma come spiega il sindaco:
“Non esiste da nessuna parte che si danno soldi pubblici in questo modo. Il 100% lo si ha sulla parti immobile e anche le auto non possono essere pagate al prezzo del nuovo se usate e credo lo si possa capire bene. Sugli arredi abbiamo messo una cifra che potesse consentire la ripresa della vita e 15keuro sono adeguati per comprare cose, se uno ha diritto a quel contributo può anche comprare un solo TV da 15keuro importante che sia fra le cose che possono essere rendicontate (l’ordinanza contiene l’elenco). Sulla tempistica dobbiamo dare un inizio e una fine per dare ordine e soprattutto semplificare le procedure. Sul fatto che qualcuno si presenterà con fucili o altri atteggiamenti ne risponderà personalmente, credo di parlare con persone adulte che sanno quello che fanno e che dicono in modo responsabile. Io per lo meno sono così“.
Domani, comunque, appuntamento a Bomporto con il sindaco e la Giunta che illustreranno le ordinanze a partire dalle ore 10.30 alla galleria centro Tornacanale in piazza Matteotti.
Analogo appuntamento ci sarà in contemporanea a Bastiglia (leggi l’articolo)