Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Baracchine fatiscenti, finte sagre e falsi agriturismo: business record nel modenese

da | Giu 1, 2014 | Economia | 0 commenti

Baracchine fatiscenti, finte sagre paesane, circoli “privati”, falsi agriturismo: è un mercato parallelo della ristorazione in cui nel Modenese  ci sono numeri record. Questi ristoranti fuori dalle regole nella nostra provincia hanno un giro di affari da 57 milioni di euro, siamo secondi solo a Bologna (81 milioni) in questa classifica che ci fa superare tutta la Romagna e tutte le altre province. Complessivamente in regione il fatturato stimato di queste attivate è di 400 milioni, che si traduce per la concorrenza legale, ovvero per ristoratori regolari, che pagano tutte le tasse e i contributi, emettono scontrini e rispettano tutte le norme, in una perdita secca di 54 milioni ogni anno.

La denuncia è di Fipe Confcommercio, federazione che associa i pubblici esercizi che proporrà un protocollo sul tema da far firmare i sindaci per regolamentare queste manifestazioni. 

“Ristoranti in falsi agriturismo, bar-ristoranti in circoli culturali, bar-ristoranti in circoli sportivi-ricreativi e finte sagre alimentano questo fenomeno che ha assunto dimensioni tali che è difficile ormai distinguere tra vere e false attività senza fini di lucro. Nel caso dei circoli privati, ad esempio, è comune la prassi di rilasciare tessere al momento dell’ingresso a chiunque ne faccia richiesta senza alcuna partecipazione alla vita associativa che non siano quelle di mangiare, bere e ballare”, accusa Ascom.

Con l’avvento poi della bella stagione, “assistiamo impotenti al proliferarsi di manifestazioni che, sotto la generica dicitura di  “Sagre” esercitano vere e proprie attività commerciali che poco o nulla hanno a che fare con le sagre propriamente dette. Ferma restando la convinzione che siano un motore di sviluppo, una radicata tradizione e una forza coesiva importante del territorio, a volte nel corso di tali manifestazioni vengono in realtà somministrati alimenti e bevande, in difformità con le vigenti normative igienico sanitarie, fiscali e di tutela sul lavoro”. E’ concorrenza sleale verso gli operatori del settore che peraltro “rischia una scarsa tutela della salute degli avventori se non si rispettano scrupolosamente le norme igienico sanitarie. E’ un fenomeno che ha assunto dimensioni tali che è difficile ormai distinguere tra vere e false attività senza fini di lucro».

Condividi su: