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Discarica di Finale, a che punto siamo? L’11 visita dei cittadini all’impianto

da | Giu 24, 2014 | In Primo Piano, Finale Emilia, Approfondimenti | 0 commenti

volantinoVenerdì 11 luglio tutti i cittadini sono invitati presso la discarica di Finale Emilia dove, a partire dalle 10, si terrà un presidio di protesta per l’ampliamento della discarica e ci sarà una visita interna all’impianto. Si procederà – si legge sulla pagina Facebook del gruppo che ha organizzato l’evento –  ad un controllo di verifica del rispetto delle norme vigenti della discarica.

A sera, alle 20.30, incontro ai Giardini per fare il punto di cosa sta accadendo.

 

Nell’occasione, Stefano Lugli ha preparato una cronistoria della discarica di Finale Emilia che vi riportiamo

 

Discarica di Finale, a che punto siamo? 

di Stefano Lugli

Il progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia è depositato sul tavolo della Provincia di Modena (che nonostante le parole di Renzi è pienamente operativa) dal 13 febbraio 2013. É in quella data che Feronia (società partecipata al 70% da Hera e al 30% da Sorgea, che è una società del Comune di Finale Emilia, e quindi in parte è anche di proprietà pubblica) presenta la proposta di maxi ampliamento della discarica di via Rovere per stoccare migliaia di tonnellate di rifiuti, fra cui anche rifiuti speciali (ovvero scarti di cicli produttivi industriali o agricoli), per i quali chiese deroghe ai limiti di inquinanti ammessi per le discariche di generici rifiuti urbani. Allora le proteste e le mobilitazioni dei cittadini e di tutte le opposizioni di Finale Emilia furono immediate e forti, costringendo Feronia a modificare lievemente il progetto di ampliamento che fu ripresentato alla Provincia guidata dal Presidente Emilio Sabattini il 28 agosto 2013.

Modifiche che però hanno mantenuto inalterata la superficie occupata dall’impianto, la volumetria di conferimento e la pericolosità del progetto proposto. Sul tavolo della Provincia di Modena pendono ancora senza risposta anche tre dettagliate osservazioni critiche di contestazione del progetto presentate dai finalesi Vittorio Ferraresi per il Movimento 5 Stelle e Stefano Lugli per Rifondazione Comunista. A fine maggio la Provincia di Modena ha fatto sapere che sta ancora valutando il progetto e che si esprimerà presumibilmente entro la fine di luglio.

 

Ma cosa prevede il progetto di maxi ampliamento? L’ampliamento della discarica di Finale Emilia va ad interessare un’area di circa 70mila metri quadrati per una volumetria di 770mila metri cubi in cui smaltire 616mila tonnellate di nuovi rifiuti. Questo ampliamento si va quindi a sommare alla discarica esaurita di circa 30mila metri cubi e alla discarica attiva che occupa una superficie complessiva di circa 36.000 metri quadrati, capace di ospitare una volumetria di rifiuti pari a circa 416.000 metri cubi. Complessivamente la discarica di Finale Emilia, conclusi tutti gli ampliamenti, arriverà ad ospitare fino a 1.062mila tonnellate di rifiuti.

 

Ma serve ai finalesi o a ai comuni limitrofi questo maxiampliamento della discarica? No, e lo spiegano molto bene gli stessi proponenti nella relazione illustrativa del progetto di ampliamento: “All’interno dell’impianto si prevede lo smaltimento, in via prioritaria, di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di recupero e valorizzazione condotte in altre realtà impiantistiche. Tale condizione non limita l’eventuale ingresso di rifiuti urbani raccolti nell’ambito territoriale di competenza….” Ed entrando nei dettagli progettuali si può leggere che “nei lotti di ampliamento si prevede lo smaltimento di specifici fanghi di trattamento prodotti da un impianto della filiera Hera, il Disidrat di Ravenna…”, che è una delle più importanti piattaforme di trattamento dei fanghi presenti in Europa. Sappiamo quindi che la discarica di Finale Emilia serve prioritariamente gli scarti degli impianti di smaltimento rifiuti di Hera e che solo eventualmente può essere utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti dei finalesi. Finale Emilia potrà quindi mettere in campo politiche virtuose per contenere la produzione e lo smaltimento dei rifiuti ma, paradossalmente, sarà invasa da migliaia di tonnellate di rifiuti prodotti in ogni parte d’Italia che sotto forma di scarti arriveranno nelle campagne finalesi.

 

É quindi evidente come il progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia non abbia alcun collegamento con i rifiuti urbani e industriali prodotti dal territorio finalese o dagli altri Comuni della Provincia di Modena, ma sia direttamente collegato con gli interessi di Hera, che a Finale Emilia hanno trovato terreno fertile per piazzare una delle loro discariche (alla faccia dei politici che ci raccontano che con gli inceneritori si chiudono le discariche!). È infatti noto come le falle del malandato bilancio del Comune di Finale Emilia siano tamponate grazie alla disponibilità della Giunta e della maggioranza ad ospitare impianti produttivi altamente impattanti ricevendo in cambio somme di denaro a titolo di contributo compensativo per il danno ambientale subito. Uno di questi contributi economici arrivò proprio da Feronia che nel 2011 salvò il bilancio comunale con un contributo “imprevisto” di 889mila €. Oggi sappiamo qual’era la contropartita.

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