“Le attività in corso nel giacimento Cavone altro non sono che prove irripetibili (alle stesse condizioni) per accertare se le attività petrolifere effettuate per vari anni nel sottosuolo interessato da tettonica attiva sismogenetica possono avere auto un ruolo nella attivazione della prima scossa del 20 maggio 2012″. Esperimenti eccezionali, quindi,e non ordinaria amministrazione come forse può sembrare: che meriterebbero quindi, più attenzione e più trasparenza verso i cittadini”.
E’ quanto spiega il professor Franco Ortolani, geologo, nella sua nota “La perizia tecnica irripetibile nel giacimento Cavone per accertare se vi sono responsabilità circa l’attivazione dei sismi del maggio 2012 in Emilia Romagna”.
“Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico si può leggere quanto segue circa il Laboratorio di Monitoraggio Cavone.
Programma delle attività di Ricerca nei mesi di aprile, maggio e giugno 2014
Stato dei lavori:
Dal 18/04/2014 al 15/05/2014:
Predisposizione del Campo per le prove Attività completata.
16/05/2014 : Posizionamento strumento di misura di pressione e temperatura (memory gauge) al fondo del pozzo “Cavone 14” . Attività completata.
Dal 16/05/2014 sino alla quarta settimana di Maggio .2014: Prove di strato e prove di pozzo sui pozzi produttori . Attività completata
Dalla quarta settimana di Maggio 2014 sino alla metà di giugno 2014 : Prova di iniettività sul pozzo di reiniezione “Cavone 14” . Attività in corso.
Nel sito sopra citato si possono vedere gli eventi sismici che hanno interessato l’area del giacimento Cavone ed attorno ad esso.
Negli ultimi 30 giorni si sono verificati 4 eventi di bassa magnitudo, mentre nelle zone circostanti la sismicità è stata assente.
Sul Panaro.net del 25 maggio 2014 si leggono alcune notizie sull’avvio dei lavori: Certamente si deve fare un poderosa tirata di orecchie ai responsabili istituzionali che non hanno raccolto la seconda raccomandazione del rapporto ICHESE relativa al dialogo diretto con i cittadini che devono essere informati su quanto avviene nel sottosuolo.
Sul Panaro riporta alcune dichiarazioni del Prof. Marco Mucciarelli, del Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), che chiarisce cosa si stia facendo:
1. Non è stato fatto nessun nuovo sondaggio, è stato installato un sensore di pressione in fondo ad un pozzo già esistente;
2. Le prove servono a vedere se i vari settori del giacimento Cavone sono isolati o sono in comunicazione tra di loro;
3. Queste sono le prove richieste dalla commissione Ichese per capire se il “non si può escludere che” diventa un “è probabile” oppure un “si può escludere che”;
4. …le prove non sono fatte per generare terremoti ma per studiare variazioni della pressione di poro in diverse condizioni di funzionamento dell’impianto.
Il Prof. Mucciarelli centra il vero scopo delle prove: accertare eventuali responsabilità delle attività svolte nel sottosuolo nell’attivazione della scossa del 20 maggio 2012. Aspetto molto delicato anche per eventuali responsabilità circa danni e vittime. Aspetto di importanza strategica anche per le altre attività svolte nel sottosuolo nazionale.
E’ evidente che l’accertamento di un eventuale ruolo nell’attivazione del terremoto avrebbe ricadute molto serie circa le attività petrolifere già in corso e previste nel sottosuolo interessato da tettonica attiva sismogenetica.
E’ evidente che prove così delicate ed importanti devono essere eseguite con la massima trasparenza e senza alcun conflitto d’interessi.
Così non è! Le attività sperimentali irripetibili sono eseguite dalla stessa compagnia che potrebbe avere determinato perturbazioni tali da attivare la prima scossa.
Il rapporto ICHESE affermando che non si può escludere che le attività petrolifere possano avere attivato il sisma del maggio 2012 ha individuato un potenziale responsabile.
La Magistratura finora non è intervenuta e al posto suo, prontamente, si è attivato il Ministero nominando la commissione che deve dirigere le attività sperimentali, interpretarne i dati e alla fine sciogliere il nodo: le attività petrolifere sono “colpevoli” o sono “innocenti”?
Non sfugge, pertanto, la delicatezza della sperimentazione Cavone.
Come mai allora, solo i cittadini hanno avanzato preoccupazioni sulla trasparenza delle attività?
I cittadini avevano chiesto alla Regione:
- I dati sismici siano visibili in tempo reale da tutti on line e controllati da ente terzo o comunque anche da personale qualificato che garantisca la terzietà del controllo (quindi non la Regione o il Ministero)
- Venga ammessa alle riunioni degli enti interessati anche lapartecipazione dei cittadini o di un loro rappresentante perché la sola partecipazione dei sindaci, laddove si discuta di iniziative e decisioni da prendere relativamente al monitoraggio del CavoneE non è garanzia sufficiente in quanto trattasi di argomentazioni specifiche in un settore complicato che richiedono una preparazione sui temi trattati settoriale.
- Invocando la partecipazione di tutti gli stakeholders si è invece esclusa ancora una volta la diretta interazione proprio dei cittadini che dopo il ritardo sulla pubblicazione del rapporto Ichese, dopo lemenzogne raccontate ai comitati, dopo le scuse sull’operato della Regione non risulta ancora allineata nell’atteggiamento tra gli uffici dirigenziali del Servizio Geologico e le stanze di comando,
- Venga bloccato il monitaggio in corso al Cavone le cui modalità non rispecchiano i canoni richiesti per la trasparenza e il controllo dei dati pubblicati e venga invece concordato con tutte le parte portatrici di interesse, con rispetto dei cittadini attivi che non possono essere considerati da meno rispetto ad Assomineraria o Gas Plus”.
A questo punto incombe, come una Spada di Damocle su tutta la sperimentazione Cavone, la Delibera del Comitato dei ministri per la tutela delle acque che vieta la effettuazione di reiniezioni in zone sismicamente attive.
Se tale delibera, come sembra, non è mai stata annullata ed è ancora vigente getterebbe una sinistra luce su tutta l’operazione in corso che non rientrerebbe tra quelle previste dalle leggi vigenti.
Occorre trasparenza reale!”