“Una proficua collaborazione tra forze di maggioranza e di opposizione ci ha permesso di approvare un provvedimento lungamente atteso dalle popolazioni modenesi martoriate prima dal doppio sisma del 2012 e poi dall’alluvione del Secchia dello scorso gennaio” Lo afferma Giovanni Paglia, deputato emiliano-romagnolo di Sinistra, Ecologia e Libertà.
“Un buon provvedimento nonostante alcune criticità, fortunatamente risolte, come quella del pasticcio tra CDP e banche che – rimarca il vendoliano Paglia – aveva messo a rischio il diritto alla restituzione dei finanziamenti ottenuti per il pagamento di tasse e contributi entro il 30 giugno 2015 da parte delle imprese del cratere sismico; diritto ripristinato – prosegue il comunicato stampa – con questo provvedimento in un contesto che vede 7 imprese su 10 non avere ottenuto ancora la liquidazione degli indennizzi, anche se intanto hanno ripreso a lavorare e a pagare il fisco.
“Il lavoro di Sel all’interno della Commissione Ambiente della quale ho fatto parte per questa specifica occasione – prosegue Paglia – ha prodotto alcuni emendamenti importanti: fra questi uno che introduce il principio per cui i sindaci che siano delegati dal Commissario ad operare in deroga alla legislazione vigente, debbano comunque agire in modo da garantire la tracciabilità dei flussi finanziari relativi alle erogazioni e concessioni di fondi pubblici finalizzati alla ricostruzione, così come prevede peraltro la normativa antimafia.
Non una cosa da poco – osserva Paglia – perché si interviene ad aumentare il tasso di trasparenza e verificabilità di processi che escono dalle procedure standard.
Esigenze di trasparenza che hanno ispirato anche un’altra nostra proposta recepita – argomenta Paglia – con la quale si prevede che i contributi per il ripristino di opere pubbliche o di interesse pubblico seguano un piano di individuazione delle priorità degli interventi e delle modalità di concessione dei contributi stessi.
Non possiamo infatti dimenticare che con questa legge noi inseriamo i 210 milioni stanziati per il 2014 e il 2015 all’interno della contabilità speciale prevista per il sisma del 2012, ovviamente limitatamente alla parte dell’Emilia Romagna, come è stato chiarito da un ulteriore nostro emendamento”.
“Messe da parte le contingenze – conclude il vendoliano – è opportuno osservare come non si possa agire sempre in deroga, occorre istituire un un diritto soggettivo al finanziamento per chi sia in stato di emergenza conclamato, e non la necessità di contrattare la concessione di risorse volta per volta, terremoto per terremoto, alluvione per alluvione”.
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