A Camposanto oggi si prospetta, nonostante il clima, un assemblea pubblica davvero bollente. All’ordine del giorno c’è infatti il tema che agita gli animi di tanti camposantesi: la ricostruzione delle scuole.
Dopo il terremoto le scuole di infanzia ed elementari del paese sono stati trasferiti in edifici scolastici temporanei (Est) che si pensava sarebbero stai – appunti – temporanei. Invece si prospetta adesso la possibilità, con qualche intervento, di renderle strutture definitive. Ed è su questa possibilità che l’Amministrazione Comunale si è orientata alla fine del percorso partecipativo che ha coinvolto la cittadinanza, cui sono state sottoposte tre diverse opzioni (A, B e C) che prospettavano, ad esempio, lo spostamento di una scuola in nuova sola struttura, o la creazione id un vero e proprio nuovo polo scolastico più lontano dalle strade trafficate.
Contro la decisione assunta dal comune di rendere definitive le strutture provvisorie si è costituito un movimento di cittadino sotto l’insegna di “Io ho scelto C”, l’opzione, appunto, di creare un polo scolastico ex novo.
Tante le argomentazioni che questo gruppo di cittadini ha raccolto a favore di questa scelta.
“Durante il percorso partecipativo , ci fu spiegato che gli EST (Edifici Scolatici Temporanei) per essere utilizzati oltre i 10 anni hanno bisogno di essere riqualificati, Questa riqualificazione però ha sempre una durata nel tempo che non supera i 50 anni. Non comprendo per quale motivo dobbiamo utilizzare i fondi che abbiamo a disposizione per costruire qualcosa che sappiamo già essere limitato nel tempo. Inoltre la riqualificazione quando verrà fatta? Nei 3 mesi di vacanza scolastica? Oppure dovremmo trovare una sistemazione alternativi per i bimbi dell’infanzia e della primaria per qualche mese in più?”, spiega ad esempio Silvia Ferranti, uno dei portavoce dell’iniziativa.
E il problema soldi?
“Sappiamo che tra contributi regionali, donazioni e indennizzi assicurativi, il Comune ha a disposizione 9,5 ml di euro che secondo lo studio di fattibilità presentato ai cittadini durante il percorso partecipato, consentirebbero la realizzazione di un nuovo polo scolastico in un area più salubre. Il costo previsto è di 6,9 milioni di euro, è possibile quindi l’utilizzo delle risorse residue per l’acquisto del terreno necessario, considerato che le normative vigenti lo permettono”, illustra Gianluca Sferruzza.
Tante le domande aperte e le questioni da risolvere, come elenca Simona Poleti: “Alcune domande ancora senza risposta:
– Perché l’amministrazione comunale ha proposto alla cittadinanza 3 opzioni per poi (a percorso partecipativo ultimato) dichiararne 2 impraticabili?
– Quali sono i “vincoli” che rendono l’area di Via Fermi non acquistabile? – Perche’ questi vincoli non sono stati resi pubblici al momento della presentazione delle 3 proposte (A,B,C)?
– L’amministrazione è consapevole dei livelli di inquinamento presenti nelle vicinanze delle attuali scuole? Come intende ridurli?
– Quando mai il nostro piccolo paese avrà di nuovo a disposizione 9,5 milioni di euro per la costruzione di scuole innovative, funzionali, sicure e comode da raggiungere?
– L’amministrazione ritiene vantaggioso avere in un unica area tutte le scuole e i servizi annessi?
-La scelta dell’Amministrazione e’ stata adottata nell’interesse dei cittadini che è chiamata a governare?
– Non è arrivato il momento di puntare in alto e credere davvero nella possibilità di avere a Camposanto un nuovo polo scolastico? Secondo noi certamente si”
Il comitato sulla sua pagina Facebook mostra anche la situazione in cui versano oggi le scuole che andrebbero rese strutture definitive.
Quindi, c’è decisamente molta carne al fuoco: appuntamento questa sera alle 20.30 nella Sala Ariston.