Quando la segnalazione è arrivata in redazione stentavamo a credere fosse vera: invece, fatte le dovute verifiche, le cose stanno proprio così. Domani al Pozzo Cavone – arcinoto luogo dove si sono annidati i più truci sospetti legati al terremoto – è in programma un appuntamento istituzionale.
Un’assemblea tecnica di politici ed esperti? Una intervista pubblica ai responsabili della sperimentazione? Un verboso convegno? Un workshop? Macchè, l’appuntamento ha tutto il sapore di… un Happy Hour, uno di quegli eventi in cui nei locali alla moda si beve e pasteggia ad orari non di punta.
Guardiamo assieme il programma il domani: convocazione alle 10,30, si comincia con un caffè di benvenuto, per mettere a proprio agio gli ospiti. Un’oretta di presentazione dei “risultati ottenuti” (quelli che scagionano il Cavone da ogni sospetto), un giretto tra le varie zone del Centro Oli e poi il momento de… la degustazione di prodotti locali.
Il menù non è ci è pervenuto, ma immaginiamo che tra i prodotti tipici non mancheranno tigelle, gnocco fritto, salumi eccetera eccetera.
Chi organizza? Società Padana Energie, Regione Emilia-Romagna e Ministero, si legge nell’invito: tutti enti pubblici tranne Gas Plus. Chi paga il tutto? Chissà.
Chi è stato invitato? A quanto pare solo amministratori locali e dipendenti, anche se l’invito gira in Rete e molti cittadini si preparano ad andare.
Il tutto – chiariamo – non è nè illegale nè illegittimo, niente che non si possa fare, certo.
Ma oggi come oggi, quando ancora molti cittadini avanzano dubbi su quel sito, quando tanti esperti non si dicono convinti dei risultati della sperimentazione, quando la Magistratura è stata appena interpellata, forse sull’opportunità di tenere un evento così, in questo modo, si può discutere.