Si sono dovuti inventare una figura giuridica nuova per l’Italia, il “Trust“, per permettere che la maggior parte dei soldi raccolti finisse davvero sul territorio, e non a Roma sotto forma di tasse. Ce l’hanno quasi fatta – la botta di Iva è comunque da pagare – e ora possono partire i lavori per una struttura residenziale e sanitaria per portatori di handicap a San Felice sul Panaro, un centro giovani a Quistello (Mantova), un centro polifunzionale e una sala di danza a Reggiolo (Reggio Emilia), un centro sport e cultura a Bondeno (Ferrara), una scuola di musica e un auditorium a Pieve di Cento (tra Bologna e Ferrara).
Cinque progetti, curati da altrettanti giovani architetti e un ingegnere sotto dello studio di Mario Cucinella, che diventeranno realtà nel giugno 2015, consegnando un valore aggiunto in aree pesantemente colpite dal terremoto di due anni fa. E’ il risultato del fondo di solidarietà aperto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e Confservizi all’indomani del sisma: le adesioni (i lavoratori hanno donato un’ora di lavoro e le imprese hanno raddoppiato quella cifra) hanno portato al 31 dicembre 2013 a una raccolta di 7.765.672 euro.
Un contributo che, al netto delle tasse, servira’ a finanziare i cinque progetti, nati da un serrato confronto con il territorio. ”Non volevamo ricostruire, ma far nascere qualcosa di nuovo”, ha sottolineato Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, citando ‘Nuova Polis’, il nome scelto per il trust che riunisce tutti gli attori dell’iniziativa (il cui garante e’ Piero Gnudi).
Oggi a Bologna i sindaci e i promotori della raccolta fondi hanno sottoscritto il Trust, e il patto prevede che le strutture siano direttamente donate ai Comuni.