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La No tax area in Polonia sì e nella Bassa no. La denuncia di Spica

da | Lug 16, 2014 | Bastiglia, Alluvione | 0 commenti

Oggi scopriamo, dopo la presentazione presso la CCIAA di Ferrara (parimenti colpita dal terremoto), che una delegazione del Governo Polacco ha annunciato la realizzazione di una No Tax Area in Slesia, invitando così gli imprenditori emiliani a delocalizzare la produzione nella vantaggiosa Polonia. Lo rivela Antonio Spica, capogruppo comunale a Bastiglia, del gruppo civico La Bastìa.

“Mentre a Modena il PD si preoccupa di Expo 2015 e a Roma del dopo-Errani, i terremotati e alluvionati rimangono nell’ombra a districarsi fra le varie ordinanze, anticipando di tasca propria il danno subito forse dalle nutrie e forse dai tassi, ma di sicuro per la negligenza umana, che nei 210 milioni stanziati include le opere “straordinarie” della messa in sicurezza, quando questa doveva essere ordinaria responsabilità”.

“Ma c’è di peggio – prosegue l’esponente del centrodestra bastigliese – Al netto del fatto che in campagna elettorale gli esponenti PD garantivano il rimborso dei danni al 100% mentre oggi parlano di accesso ai contributi, e stante il fatto della ostentata propaganda verso una fiscalità di vantaggio e una zona franca urbana per l’area cratere, da due anni si sono trincerati dietro una norma sconosciuta che, a dir loro vieterebbe la No Tax Area a gran voce chiesta da imprenditori e cittadini e associazioni di categoriaper la quale in questi mesi (ma anche subito dopo il sisma del 2012) mi sono battuto insieme al comitato”.

Oggi invece scopriamo, dopo la presentazione presso la CCIAA di Ferrara (parimenti colpita dal terremoto), che una delegazione del Governo Polacco ha annunciato la realizzazione di una No Tax Area in Slesia, invitando così gli imprenditori emiliani a delocalizzare la produzione nella vantaggiosa Polonia.

Il partitone rosso abbia il coraggio di dire ai polacchi che anche loro mentono perché la No Tax Area è vietata dai dettami dell’Unione Europea – ironizza amaramente Anotnio Spica – oppure prendano atto che ciò è fattibile anche nella bassa modenese e la concedano, evitando la delocalizzazione delle imprese con immensi disagi per le famiglie dei lavoratori. O per lo meno abbiano il coraggio di ammettere che negare la fiscalità di vantaggio è una loro scelta politica: abbiano il coraggio della verità”.

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