Dormitori abusivi in fabbrica, con le camere da letto divise da cartoni o armadi e dotati di letti matrimoniali, televisori e computer: li hanno scoperti la Guardia di finanza di Mirandola e la polizia municipale dell’Area Nord, nel corso di un’operazione congiunta, nell’ambito di controlli in due aziende tessili gestite da cittadini di origine cinese nella zona industriale di Concordia ed in un laboratorio nella frazione di San Giovanni di Concordia.
L’operazione – spiega una nota – aveva come obiettivi il contrasto al lavoro nero e la verifica del rispetto delle norme di sicurezza e delle condizioni igienico sanitarie. Identificate 17 persone di nazionalità cinese di cui 10 individuate al lavoro all’interno dei laboratori tessili.
Tutti i lavoratori risultavano in regola con i contratti di lavoro, ma la Guardia di Finanza effettuerà verifiche di carattere fiscale sui tempi di lavoro e retribuzioni dei lavoratori cinesi, che potrebbero portare a sanzioni amministrative ed al recupero di contributi non versati. La polizia municipale ha verificato che i laboratori ispezionati risultavano regolari dal punto di vista edilizio, cioè con destinazione d’uso artigianale.
All’interno dei due laboratori gli operatori hanno trovato quattro stanze adibite a camere da letto, dove alloggiavano i dipendenti delle ditte cinesi. Le camere da letto erano state create mediante l’assemblaggio di cartoni o armadi con pannelli sottili in legno, in modo da ricavare pareti divisorie dove all’interno erano stati posizionati letti matrimoniali corredati da comodini ed in alcuni casi erano presenti televisori e computer.
I dormitori abusivi sono stati prontamente smantellati e gli operatori della polizia municipale e della Guardia di Finanza hanno fatto arrivare sul luogo delle ispezioni un furgone idoneo per il trasferimento dei letti matrimoniali presso abitazioni civili. La polizia municipale ha elevato a carico della titolare di un laboratorio (una donna cinese di anni 30) due verbali per un totale di 640,00 euro per mancata comunicazione di ospitalità, in quanto tre dipendenti della ditta risultavano domiciliati presso un’abitazione in suo possesso, ma non c’era stata alcuna comunicazione in merito. Le comunicazioni di ospitalità non vengono fatte molto spesso dai titolari cinesi dei laboratori tessili per evitare i controlli dei flussi di manodopera impiegati nelle stesse aziende da parte delle forze dell’ordine.