Sono complessivamente 2.485 le domande di risarcimento per i danni dell’alluvione del gennaio 2014 e dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 presentate ai Comuni dai privati cittadini colpiti. La richiesta complessiva ammonta a oltre 30 milioni di euro sui 50 disponibili.
A Bastiglia sono state presentate 1707 domande, Bomporto 622, Modena 84, Mirandola 34, Castelfranco Emilia 18, Camposanto 16, San Prospero 4.
I dati sono forniti dallo staff tecnico della Protezione civile provinciale incaricato dalla Regione di coordinare l’attività dei Comuni nella fase di raccolta delle richieste (terminata l’8 agosto) ed effettuare l’istruttoria che è iniziata in questi giorni (vedi comunicato n. 524).
«Tutti i cittadini – spiega Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile provinciale e dello staff tecnico – che nelle settimane successive all’alluvione avevano compilato il censimento dei danni hanno presentato la domanda di contributo. Ora parte la fase istruttoria che durerà 90 giorni e si concluderà con la definizione del contributo stesso».
L’ordinanza regionale stabilisce che sono risarciti i danni a parti comuni di immobili ad uso abitativo, unità immobiliari adibite ad abitazione principale comprese quelle rurali, beni mobili essenziali e funzionali all’uso abitativo ubicati nelle abitazioni principali danneggiate, beni mobili registrati.
In particolare sono riconosciuti i danni fino ad un massimo di 15.000 euro per il ripristino di beni mobili essenziali e funzionali all’uso abitativo, tra cui arredi ed elettrodomestici. Per quanto riguarda i beni immobili viene riconosciuto il valore del danno comunicato in fase di ricognizione, fino ad un massimo di 85.000 euro. Per facilitare i cittadini, per valori inferiori a 15.000 euro è richiesta la sola documentazione giustificativa di spesa, mentre per valori superiori è richiesta una perizia asseverata il cui costo viene coperto. I danni superiori ad 85.000 euro saranno oggetto di apposito provvedimento.
Per i risarcimenti dei danni e per la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena sono disponibili 210 milioni di euro: oltre ai 50 milioni per i privati, 15 milioni per 52 cantieri sugli argini dei fiumi già partiti, altri 23 milioni sempre per gli argini in corso di programmazione, 80 milioni per i danni alle attività produttive, il resto per ulteriori interventi di messa in sicurezza, il ripristino delle opere pubbliche danneggiate, delle strutture pubbliche sociali e sanitarie, religiose, sportive e dei beni di interesse storico e artistico.