Ha provocato molta rabbia scoprire che sulle donazioni per la nuova scuola post sisma di Cavezzo lo Stato ha preteso 300 mila euro di Iva, una situazione purtroppo comune a tutti i passaggi di denaro di questo tipo, ma che ha un sapore amaro. Dopo lo scandalo nazionale partito dalla pagine del Corriere della Sera, il Parlamento prova a rimediare: dal Pd è partita oggi una interrogazione al Governo su questo tema.
“Assoggettare, anche indirettamente, all’Iva del 10% le somme ricevute in beneficenza e corrisposte per le spese necessarie alla ricostruzione di opere di valore sociale (scuole, biblioteche, ecc), appare a chi ha donato un balzello incomprensibile e insopportabile, una vera e propria “speculazione” dello Stato sulla generosità e solidarietà dei cittadini”: non usa mezze parole nel suo comunicato stampa il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, secondo firmatario insieme al collega autonomista Vittorio Fravezzi, dell’interrogazione rivolta al ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Poletti sul caso del nuovo polo scolastico di Cavezzo, in provincia di Modena. Com’è noto, il Corriere della sera e il Tg La 7 hanno raccolto tra i propri lettori e spettatori ben 3 milioni di euro da destinare alla ricostruzione delle scuole nel comune della Bassa modenese colpito dal terremoto del maggio 2012. Ebbene, lo Stato ha applicato l’Iva sulle somme donate, per un totale di 300mila euro.
“Nel nostro Paese la solidarietà e la beneficenza dei cittadini – ricorda Vaccari – hanno spesso permesso di ricostruire nei territori colpiti da calamità naturali strutture pubbliche andate distrutte svolgendo un’importante e tempestiva azione di surroga dell’intervento statale con ciò facendo risparmiare allo Stato milioni e milioni di euro. Le critiche sollevate nel caso di Cavezzo – continua Vaccari – dovrebbero stimolare l’avvio di un processo di riflessione riguardo la normativa fiscale da applicare in presenza di interventi di solidarietà che abbiano per oggetto la ricostruzione o la realizzazione di strutture destinate alla comunità colpita”. E’ per questo, quindi, che con l’interrogazione ai ministri Padoan e Poletti si chiede di “rivedere al più presto la disciplina fiscale che grava sul mondo della solidarietà e della beneficenza, cogliendo l’occasione dell’annunciata riforma del terzo settore e/o della prossima legge di stabilità, per eliminare tutti gli attuali onerosi balzelli e prevedere a favore dei soggetti che effettuano donazioni a fini sociali la detrazione totale ai fini Irpef dell’importo donato”.