Mattinata in Procura a Bologna per il deputato del Pd ed ex candidato alle primarie alle regionali in Emilia-Romagna, Matteo Richetti, che è stato sentito in veste di indagato per peculato nell’inchiesta sulle “spese pazze” del consiglio regionale, di cui è stato presidente.
Era stato lo stesso Richetti, una volta saputo di essere sotto indagine, a chiedere ai Pm di essere ascoltato, e oggi è stato sentito dai magistrati con l’avvocato Gino Bottiglioni.
Richetti, riporta Repubblica, è stato negli uffici dei magistrati per circa due ore e mezza: è uscito dicendo di aver “chiarito” la propria posizione. “Ho chiarito tutto”, ha detto.
“Nei prossimi giorni presenteremo la richiesta di archiviazione”, ha annunciato il suo legale.
“Ho chiesto ai magistrati di essere ascoltato – ha detto ancora il deputato -. Un confronto che mi ha consentito di chiarire le contestazioni mosse”.
Per l’ex presidente dell’assemblea legislativa quello dei magistrati è stato un “lavoro scrupoloso, puntuale e rispettoso”. “Ho potuto anche chiarire che i 5.500 euro che mi vengono contestati sulle due annualità 2010-2011 sono asseribili ad attività politiche ed istituzionali”. Per Richetti “oggi era una giornata importante perchè questo chiarimento mi auguro possa aiutare il prosieguo” delle indagini.