Quattrocento bambini della Bassa porteranno sulla carta di identità “Nato a… Mirandola”. Un numero in crescita, quello registrato l’anno scorso al Santa Maria Bianca, e che segna un lento ritorno alla normalità dopo che, per via del terremoto 2012, tante mamme sono state costrette a partorire lontano da casa, in ospedali come quello di Pieve di Coriano, in Lombardia, di Cento (nel ferrarese), di Bologna.
In ospedale a Mirandola, racconta l’Indicatore che ha intervistato Alessandro Ferrari, uno dei collaboratori dell’equipe carpigiana che segue anche questo nosocomio, dopo il terremoto c’è stato “un periodo di progressivo calo delle nascite, soprattutto dopo il terremoto, mentre da un anno a questa parte abbiamo registrato un aumento dei parti e delle mamme che decidono di venire in questa struttura. Un dato, tra l’altro, in controtendenza rispetto al trend regionale e provinciale della natalità. Dall’inizio dell’anno a fine agosto, il numero complessivo di parti era 310. Un andamento positivo che potrebbe farci superare quota 450 alla fine dell’anno. Questi numeri ci dicono che l’attrattività del punto nascita è buona. Anche se, ovviamente, la prospettiva è di ulteriore miglioramento, soprattutto perché è previsto il trasloco in locali nuovo all’inizio del 2015”.
Ma come funziona il reparto dopo che gli ultimi tagli che ha subito Ginecologia?
«Abbiamo a disposizione 10 posti letto, più altri 4 di area chirurgica per il “Day Hospital Ginecologico”. Mirandola – risponde Ferrari all’Indicatore – è un punto nascita dove le mamme di epoca gestazionale superiore a 37 settimane possono venire a partorire godendo di tutti i servizi garantiti dal servizio sanitario, sia per quanto riguarda la parte prenatale che per il dopo parto. L’impegno di tutto il personale è mantenere un alto livello qualitativo e di sicurezza nella gestione di ogni singolo momento dell’evento nascita. La qualità dell’assistenza e il livello di attenzione per l’aspetto umano sono tra le nostre priorità. Abbiamo ostetriche davvero preparate, e lavorare con loro è un vero un piacere».
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