Si svolge nel prossimo week end, in diversi Comuni attraversati da Secchia e Panaro, una campagna di controlli e monitoraggio sugli argini per verificare eventuali criticità in vista della stagione piovosa.
L’attività, in alcuni casi già partita nei giorni scorsi, riguarda i comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Concordia, Finale Emilia, Nonantola, S.Possidonio, S.Prospero, Ravarino e Soliera e prosegue una analoga campagna effettuata in agosto. E nei prossimi giorni si attiveranno progressivamente tutti gli altri Comuni per avere, entro metà novembre, un monitoraggio completo ed omogeneo.
Il monitoraggio degli argini è reso possibile dall’attività straordinaria di sfalcio, partita il 21 ottobre a seguito della eccezionale piovosità della stagione con conseguente notevole ricrescita di vegetazione. Gli sfalci hanno riguardato i fiumi Secchia e Panaro, canale Naviglio, i cavi Argine e Minutara e nella cassa d’espansione di Secchia e sono terminati per oltre l’80 per cento dei tratti arginati.
Coordinato dalla Protezione civile della Provincia di Modena, il monitoraggio coinvolge i Comuni attraverso i loro gruppi comunali e le associazioni di volontariato di Protezione civile e degli Ambiti territoriali di caccia, attraverso i volontari coadiutori.
Alle squadre di monitoraggio viene chiesto di individuare e segnalare eventuali criticità quali frane, smottamenti, fessurazioni e tane e, con l’aiuto dei coadiutori, di individuare la specie animale che abita le tane censite.
I Comuni trasmettono le schede compilate alla Provincia che, dopo aver georiferito tutte le segnalazioni, invia l’elenco delle criticità ad Aipo che interverrà con lavori di ripristino grazie sui fondi messi a disposizione dal Commissario delegato con le specifiche ordinanze seguite all’alluvione.
Proprio per avere un monitoraggio completo ed omogeneo la Provincia ha elaborato e consegnato ai Comuni una scheda nella quale viene indicato il tipo di criticità e la localizzazione (in base ai pilastrini che si susseguono ogni 200 metri sugli argini) oltre ad una mappa dell’arginatura.