“Altro che sblocca-Italia, sarà uno sblocca trivelle. Grazie al governo Renzi si stanno riaccendendo gli appetiti dei colossi stranieri nella bassa terremotata. Vigileremo, dall’Emilia a Roma e, se il caso, mi accamperò di notte per fermare il progetto. Continua la lotta che ho portato avanti nel mio ruolo di sindaco”. Il candidato alla presidenza della Regione per Lega Nord, FI e Fd’I Alan Fabbri lancia l’allarme sul provvedimento da pochi giorni passato alla Camera.
“Lo sblocca Italia centralizza a Roma le decisioni sulle infrastrutture e anche sugli impianti di deposito gas. Non a caso proprio in questi giorni i colossi che vogliono trivellare la Bassa si sono rifatti vivi”.
“C’è il rischio che Roma sconfessi l’opposizione al progetto sancita dalla Regione”. Fabbri ricorda la sua battaglia, come sindaco di Bondeno, per scongiurare le perforazioni: “Bondeno è stata la prima – nell’alto ferrarese – ad alzare le barricate, ma oggi tutti i nostri sforzi rischiano di essere vanificati dalla furia centralista di Roma che sta riaprendo un caso che speravamo fosse chiuso e definitivamente sepolto”.
Fabbri ricorda che “non è la prima volta che il Pd romano sconfessa quello emiliano, basti dire che – a proposito del sisma – l’11 giugno la Camera ha bocciato l’istituzione delle zone franche urbane, che erano state deliberate all’unanimità dalla Regione il 27 maggio”.
“Il Pd è in totale cortocircuito e a rimetterci sono i territori, che – chiude Fabbri – rischiano di pagare sulla propria pelle le scelte folli di un partito allo sbando”.