Reggono, nel senso che hanno recuperato il gap e si sono riprese, le grandi imprese, soffrono problemi combinati crisi-sisma e la lentezza della relativa burocrazia le piccole imprese: per sommi capi, è questo il succo dell’analisi “Fare impresa nell’Area Nord: dalla crisi al post-terremoto” realizzata da K Finance in collaborazione con Confindustria Modena e presentata oggi pomeriggio a Medolla, presso l’hotel La Cantina, alla presenza del presidente degli industriali modenesi, Valter Caiumi, e moderato da Franco Mosconi, docente di economia industriale presso l’Università di Parma. Alla base, la difficile conferma che “piccolo non è bello”, nel senso che le maggiori criticità si trovano appunto nelle aziende più piccole, per quanto di eccellenza.
Numerosi gli argomenti trattati nel convegno, ed è peraltro di grande interesse l’intera analisi (che potete scaricare in pdf all’apposito link a fondo pagina). A margine, Caiumi mette l’accento sulle criticità:
Ecco un estratto dell’executive summary:
– Crisi e terremoto hanno provocato un incremento della mortalità aziendale nel 2013, concentrata sulle piccole imprese;
– I ricavi delle aziende dell’Area Nord però hanno tenuto e, nonostante una flessione nel 2012, sono tornati a superare nel 2013 i livelli del 2008;
– L’effetto del terremoto ha influenzato negativamente nel 2012 la redditività e l’indebitamento, ma il gap è stato
recuperato velocemente nel 2013;
– Nel complesso sia le aziende modenesi che quelle dell’Area Nord hanno perso valore tra 2008 e 2013: l’Area Nord ha perso il 33% di valore; la provincia di Modena oltre il 40%;
– Il prezzo più alto della crisi lo hanno pagato le piccole imprese (<3M) che hanno perso fatturato in media al ritmo del 5% all’anno, mentre le grandi (>50M) sono cresciute di quasi il 3% all’anno;
– Le aziende dell’Area Nord sono però più solide dal punto di vista finanziario nel 2013 che nel 2009, anche se le aziende più grandi hanno un livello di patrimonializzazione molto buono mentre quelle più piccole mostrano un livello insufficiente di autonomia patrimoniale;
– Tra i settori crescono solo Biomedicale, Utilities e Servizi. Tutto il resto della manifattura e il commercio subiscono un calo di fatturato nell’Area Nord
– I settori più virtuosi (cioè più solidi e che creano più valore) sono la Meccanica, il Legno/carta, le Costruzioni e le Utilities;
– Il settore più debole è invece il Ceramico;
– Nella composizione per tipologia di azionista, è calata la presenza di gruppi esteri ed è aumentata la presenza di gruppi italiani rispetto al 2009;
– Le aziende più grandi sono possedute da azionisti Finanziari e da Gruppi esteri;
– Le aziende più piccole sono controllate da Gruppi Italiani, Enti locali, Famiglie e privati
Le parole del professor Franco Mosconi:
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