Il calo significativo dell’affluenza è “un segnale evidente da parte dei cittadini” e consegnerà “una vittoria zoppa” al nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna. È questa l’opinione condivisa da Donatella Campus, Gianfranco Pasquino e Paolo Pombeni, i primi tre ospiti della trasmissione “La sera del voto” a cura dell’Ufficio stampa dell’Assemblea legislativa.
“La ragione principale, ma non unica, di questo calo netto della partecipazione è stata sicuramente la mancanza di competizione”, spiegaCampus, professoressa di Scienza politica all’Università di Bologna. “L’assenza di avversari per la maggioranza uscente ha scoraggiato il suo stesso elettorato, che era solito usare le consultazioni locali anche per lanciare dei messaggi politici a livello nazionale”.
Secondo il politologo Gianfranco Pasquino, “il declino dell’affluenza era prevedibile perché mancava il traino di candidati forti, ma c’è sicuramente una responsabilità dei media, che hanno fatto di tutto per rendere la competizione meno appetibile possibile per il pubblico”. Per il professore emerito dell’Alma mater di Bologna “bisogna anche prendere in considerazione l’erronea convinzione da parte dei cittadini che le Regioni non abbiano competenze importanti per la loro vita quotidiana”. Proprio per questo motivo, conclude Pasquino, “il vincitore di queste elezioni dovrà soprattutto reclutare assessori con idee originali, persone capaci di stupire e comunicare agli emilia-romagnoli in maniera chiara le priorità”.
Lo storico Paolo Pombeni riconosce come “è stata vinta la tradizione del senso civico degli emiliano-romagnoli, per questo i risultati sulla affluenza sono un dato storico, questo astensionismo è certamente un segnale da parte degli elettori”. Il prossimo presidente quindi dovrà, avverte il professore dell’Università di Bologna, “puntare su una forte discontinuità con la Giunta precedente, c’è una emergenza occupazionale da risolvere, in particolare a livello giovanile, e bisogna poi investire in maniera più significativa sull’istruzione”.