L’ultima volta oggi, la quinta volta nei venti giorni in cui Elisa deve prendere il treno, e per chi ama i numeri si potrebbe dire che a San Felice sul Panaro gli ascensori che portano ai binari è possibile trovarli non funzionanti una volta su quattro. Troppe volte.
E per chi come Elisa, che vive sulla sedie a rotelle, è impossibile fare le scale a piedi ed è inverosimile le faccia in braccio a estranei vuol dire saltare la lezione all’Università, disdire l’assistenza che aveva prenotato a Bologna, avvisare i colleghi che non ci sarà e tornarsene, pive nel sacco, a casa.
Un’epopea che pone nuovi ostacoli dopo che l’anno scorso Elisa ha combattuto una lunga battaglia affinchè Trenitalia le offrisse un servizio adeguato alla sua volontà di frequentare Giurisprudenza all’Università di Bologna.
Ora a porre problemi è la stazione: il treno per la città parte dal secondo binario e torna sul terzo, per raggiungerli ci sono gli ascensori ma se solo uno non va per qualche motivo, si bloccano tutti.
E’ così da tempo e nessuno fa niente, ed Elisa perde giorni di lezione guardando quelle porte di ascensore che non aprono.