Tra le priorità di Stefano Bonaccini, neogovernatore dell’Emilia-Romagna, c’è quella di introdurre una fiscalità di vantaggio per la Bassa in quanto zona terremotata ed alluvionata. Una promessa che non sta alla Regione realizzare, ma al Governo, che aveva occasione di inserire questa misura già adesso ma non lo ha fatto.
E, ricorda Marco Nora, responsabile fiscale del Comitato No tax Area e già candidato di Fratelli d’Italia alle regionali, c’è dell’altro.
“Come si può ancora credere ai parlamentari ed esponenti PD quando chiedono la fiscalità di vantaggio? – esordisce Nora – Il 20 Giugno 2012 un gruppo di professionisti studiano le soluzioni da adottare per arginare i problemi dovuti ai due eventi sismici, fra le quali vi era la richiesta di un Zona Franca della durata di dieci anni, l’opposizione di centro destra lo porta all’attenzione di tutti i consigli comunali, proposta respinta,
Errano non voleva.
Inizio 2013, quasi tutti i comitati spontanei di varie aree politiche presentano le loro proposte fra cui una fiscalità di vantaggio comprendente il rateizzo in dieci anni delle imposte e contributi versati, la non applicazione dell’IVA sui costi della ricostruzione, il termine era di fiscalità di vantaggio adeguata, proprio per non urtare la manifesta contrarietà di Errani ad una No Tax Area, Nessuna risposta.
Prima delle votazioni europee e comunali maggio 2014 il Consigliere Regionale Vaccari Luciano affermava che si doveva chiedere la Fiscalità di vantaggio.
Fine Novembre 2014 Bonaccini chiede la fiscalità di vantaggio.
Nel PD – si chiede Nora – sono a conoscenza che dalla richiesta della fiscalità di vantaggio alla sua concessione passano almeno 18 mesi ? Se la risposta è positiva come mai hanno fatto passare 30 mesi prima di chiederla ?
La risposta alla domanda iniziale per me è ovvia”.