“E’ diversa anche fisicamente, Lorena Morselli. Ha i capelli ordinati, brizzolati e ricci, così diversi da quel taglio biondo e liscio con il quale se ne è andata da Massa Finalese sedici anni fa; i suoi occhi sono velati di lacrime quando parla al microfono della chiesa temporanea, ma il suo è un animo che ha sofferto troppo per piangere adesso. E così Lorena le trattiene, quelle lacrime: le tiene dentro come tutto il resto delle emozioni che non può raccontare. Si sfoga davanti alla sua comunità e grida forte che «può succedere ancora». È un accorato appello a Dio, sua forza in questi anni difficili, quello che Lorena lascia in una chiesa affollatissima. La messa di ieri mattina lascia spazio a questa donna che, insieme al marito Delfino (morto nel 2013, ndr), ha aspettato 16 anni per vedere cadere le accuse di pedofilia nei confronti dei suoi figli. Innocenti entrambi, marito e moglie: lui non ha potuto assistere alla riabilitazione del proprio onore, lei sì. E ieri era a Massa, frazione dove cinque dei suoi sei figli sono nati e dove (sempre cinque su sei) le sono stati tolti, per assistere alla messa di Natale tenuta dal parroco don Jean Jacques Meyong. Massa Finalese era tutta lì, ancora una volta, stretta intorno alla vicenda dolorosa e complessa dei coniugi Covezzi”…
Leggi tutto l’articolo di Sara Zuccoli per Prima Pagina