Scontro politico sull’effettiva valenza del decreto approvato ieri che, tra diverse misure come quelle per alleggerire ai terremotati i costi di Imu e Tasi, prevede anche l’istituzione, in un futuro indefinito, delle Zone Franche Urbane in cui potrebbe rientrare anche al Bassa.
Nel Pd c’è grande soddisfazione “Matteo Renzi è stato di parola: prese questo impegno quando partimmo per la campagna elettorale dal palco di Medolla e oggi l’ha mantenuto, nonostante per prendere qualche voto in più c’era chi diceva che non sarebbe stato mantenuto. Più delle grida abbiamo dimostrato che contano l’abnegazione e il lavoro quotidiano”, dice il eneigovernatore Stefano Bonaccini a Repubblica. “Abbiamo ottenuto un risultato che ha una doppia valenza. Vengono riconosciute le richieste dei territori e per impegno diretto del Governo viene inserita anche la zona del terremoto tra le zone franche urbane, come da tempo chiedevamo”.
In casa Lega Nord non la si pensa così: “Ancora nessuna zona franca o agevolazione fiscale per i terremotati e gli alluvionati d’Emilia, che si confermano i grandi dimenticati di questo governo e che il 22 dicembre dovranno saldare le vergognose ‘tasse natalizie’ volute dal governo”, attacca il consigliere leghista Alan Fabbri, ex sfidante di Bonaccini. I parlamentari modenesi “da un anno promettono fiscalità agevolata, ma il loro partito ha condannato i terremotati a pagare le tasse fino all’ultimo centesimo”. Non convince lo sblocco di quattro milioni di euro dal patto di stabilità interna (“Briciole, ricordo che manca un miliardo di euro”), la proroga di ulteriori sei mesi delle imposte sulle case inagibili (“Sarebbe folle pensare di pagare Imu e Tasi su abitazioni devastate dalle scosse”) e la concessione di una proroga di due anni sui mutui contratti dai Comuni terremotati.
Intanto però, si registra la soddisfazione della Cisl di Modena «È un primo passo importante che sollecitiamo da tempo – afferma Domenico Chiatto, componente della segreteria provinciale Cisl con delega alla ricostruzione post-sisma – Ora, però, è indispensabile che queste misure passino rapidamente in Senato e approdino alla Camera per l’ultima lettura senza modifiche. Il provvedimento è necessario per garantire alle istituzioni e al tessuto economico e produttivo locale le risorse indispensabili per la ricostruzione e il rilancio di un territorio che, – sottolinea Chiatto – pur rappresentando una delle colonne portanti dell’intera regione, finora è stato condizionato dalla burocrazia. Le comunità del cratere, invece, oggi hanno bisogno di risposte superare un’emergenza che non è ancora finita. Questi segnali – conclude il segretario Cisl – alimentano speranza e fiducia».