Commissariamento. Ovvero decadenza dell’attuale sindaco Fernando Ferioli e della sua Giunta e arrivo di un inviato scelto dal Ministero dell’Intero per l’ordinaria amministrazione della cittadina aspettando nuove elezioni. E’ l’ipotesi di cui si sta parlando in queste ore su tanta stampa, dopo che a Modena si sono concluse le audizioni della Commissione Antimafia che tra ieri e oggi ha fatto tappa a Reggio Emilia e Modena, le due province maggiormente interessate dall’inchiesta Aemilia che ha decapitato un’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetista.
Infatti, in questi giorni si è discusso anche del ruolo del sindaco di Finale, che pur non essendo indagato dalla magistratura politicamente avrebbe responsabilità, secondo alcuni partiti, di mancato controllo su quello che succedeva nell’assegnazione degli appalti. Dubbi politici anche sul ruolo di un assessore che avrebbe rassicurato Bianchini – l’imprenditore sanfeliciano agli arresti nell’ambito dell’inchiesta Aemilia – sulla possibilità di lavorare in paese.
Per vederci chiaro su quanto accadeva con l’assegnazione degli appalti c’è in campo l’ipotesi di mandare dalla presidenza del Consiglio a Finale una commissione d’accesso allo scopo di prelevare tutti i documenti relativi agli appalti della ricostruzione, che potrebbe essere preludio per un commissariamento vero e proprio. Una ipotesi che non dispiace alle opposizioni, come spiega Stefano Lugli (Rifondazione Comunista) : “Per valutare la situazione finalese con la necessaria oggettività le domande a cui rispondere sono sempre quelle: la macchina amministrativa del Comune è oggi in grado di funzionare? No. E’ nell’interesse dei cittadini l’arrivo di un commissario che faccia chiarezza e conduca il Comune al voto nella massima trasparenza? Sì. La giunta deve dimettersi, prima che il commissariamento arrivi per scioglimento del Consiglio comunale.
Il prefetto di Modena ha spiegato che sta pensando di avviare l’iter solo per la commissione di accesso: «Intanto valutiamo se ci sono gli estremi», ha detto, escludendo il rischio di uno scioglimento dell’amministrazione per mafia.