Alle donne servono 2 mesi di lavoro in più (sino al 28 febbraio dell’anno successivo) per guadagnare lo stesso salario di un uomo a parità di mansione.
Il differenziale retributivo stabilito dalla Commissione Europea nel 2014, è del 16,4% tra uomo e donna in Europa. Questo il dato di partenza attorno a cui ruota il dibattito promosso dalla Cgil e dal Coordinamento Donne del sindacato pensionati Spi/Cgil per venerdì 6 marzo.
L’iniziativa che anticipa di 2 giorni l’8 marzo, giornata internazionale della donna, si svolge la mattina dalle ore 9 alle 12 presso il salone Corassori della Cgil di Modena (piazza Cittadella 36).
Sono previste le relazioni introduttive di Tamara Calzolari della segreteria Cgil Modena e di Luisa Zuffi segretario Spi/Cgil Modena, a seguire l’intervento della professoressa Tindara Addabbo di Unimore che illustrerà, dati statistici alla mano, le differenze retributive salariali tra uomo e donna nella realtà nazionale e modenese.
Sono poi previsti diversi interventi di delegate e pensionate con i loro esempi reali di condizioni di lavoro e sui trattamenti pensionistici .
I problemi sollevati dalla platea e le proposte del sindacato verranno discusse insieme a Ingrid Caporioni assessora al Lavoro e Pari Opportunità del Comune di Modena e dall’onorevole Manuela Ghizzoni. Le conclusioni sono affidate ad Anna Salfi responsabile Donne Cgil regionale.
Riprendendo un vecchio, ma bellissimo slogan, “Lotto Marzo”, la Cgil dedica quest’anno l’8 marzo all’impegno e alla mobilitazione a favore dei diritti delle donne nel mondo del lavoro, diritti che la crisi ha colpito in maggior misura determinando maggiore fragilità nel reddito, più precarietà lavorativa, peggioramento delle possibilità di conciliazione dei tempi di vita-lavoro e aggravio del lavoro di cura. A questo proposito, aumenta anche a Modena il numero di donne costrette a rinunciare al lavoro e a sobbarcarsi un maggior lavoro di cura (anziani, minori) per le difficoltà economiche delle famiglie.
Il tema della parità salariale è tornato alla ribalta anche alla Notte degli Oscar quando l’attrice Patricia Arquette ha dedicato il premio alle donne chiedendo che si arrivi finalmente a un uguale trattamento retributivo tra uomini e donne.
All’iniziativa del 6 marzo è stata invitata anche Ayse Duran rappresentante del Movimento delle Donne Kurde in Italia, che porterà la testimonianza sul contributo delle guerrigliere kurde nella liberazione di Kobane, città kurda assediata a lungo dalle forze armate dell’Isis.