“Mi sono sforzato tutto il giorno di non pensarci, anche se tutto mi parla di questa nostra perdita dell’innocenza collettiva. Gli sguardi dei passanti, il sole di maggio, i cantieri, le facce dei miei amici, l’abbraccio di mia moglie più forte del solito, il silenzio di chi per solito parla molto, l’allegria forzata di chi di solito non ride. Così, arrivato a sera, calato il buio, ritorno come ogni anno, da tre anni, a quel momento li. Li dove ci siamo scoperti fragili, li dove ci siamo detti che era finita. Li dove ho pensato di non farcela, li dove ho pensato di essere schiacciato dalla mia inadeguatezza.
Poche cose ti cambiano, in realtà, nella vita. Ed è più spesso il dolore a farlo della gioia, quella la si da’ sempre un po’ per scontata, per poi accorgersi tardi che non è così. Il dolore delle certezze che crollano con le case ed i capannoni, il dolore degli amici persi, il dolore di sentirsi impotenti ed inermi. E, con il dolore, la paura di essere perduti. Quel dolore li, quella paura li, sono ancora qui, nei nostri cuori, nelle nostre azioni quotidiane, negli sguardi furtivi, nelle mezze parole sussurrate, negli attimi di piccola felicità rubati.
E sono quel dolore, quella paura, quella fragilità ad averci cambiato. Io credo e sento per il meglio. Abbiamo cambiato pelle, più sottile, meno dura: ci protegge meno, ma sentiamo di più. Un dono, anche nel dolore. Amiche mie, amici miei, domani e’ il 20 maggio: vogliamoci un po’ di bene, ce lo meritiamo”
Sono le parole del sindaco di Medolla, Filippo Molinari: il comune è stato epicentro del sisma 2012.